REDAZIONE PAVIA

Storia del Monte di pietà. Tra Ancien régime rivoluzione e restaurazione

Pavia, la rassegna nel salone teresiano della biblioteca universitaria . L’istituto a favore dei ceti meno abbienti venne fondato all’inizio del 1493 .

Il professor Mario Rizzo nella suggestiva location della mostra

Il professor Mario Rizzo nella suggestiva location della mostra

Fondato all’inizio del 1493 in seguito alla predicazione nella città del Beato Bernardino da Feltre e il parere favorevole del collegio dei dottori dell’Università, il Monte di pietà è stato un’istituzione per Pavia. Per secoli l’istituto ha avuto un ruolo cruciale in città e nel suo territorio, come raccontano alcuni documenti cinqueseicenteschi che provano i legami con la cittadinanza, i rapporti con le istituzioni laiche ed ecclesiastiche, il cospicuo patrimonio immobiliare e fondiario urbano e rurale, al sostegno finanziario fornito sia ai ceti meno abbienti, sia a numerose attività economiche cittadine. "Il Monte di pietà di Pavia tra Ancien régime, rivoluzione e restaurazione" è il titolo di una mostra, allestita nel prestigioso salone teresiano della biblioteca universitaria di Pavia, promossa e finanziata dalla Fondazione Banca del Monte di Lombardia, curata da Mario Rizzo, docente di Storia economica dell’Università di Pavia. Una quarantina i documenti storici di diversa epoca e tipologia che saranno esposti, in gran parte provenienti dall’Archivio storico della Fondazione Banca del Monte di Lombardia e dalla biblioteca universitaria di Pavia, cui si aggiungono pochi, ma significativi prestiti dall’Archivio di Stato, dalla biblioteca Bonetta e dall’archivio storico civico di Pavia. Per lo più risalenti al XVIII secolo e ai primi decenni dell’Ottocento, i pezzi esposti testimoniano innanzitutto le vicissitudini del Monte di pietà nei decenni tra la fine dell’Ancien régime, l’Età napoleonica e la restaurazione austriaca, rivelando la complessa e affascinante convivenza tra mutamento e continuità in un’epoca tanto tumultuosa, quanto storicamente rilevante. "Proprio alla luce di questa plurisecolare centralità del Monte nella vita pavese e del suo profondo radicamento nella società locale - ha spiegato il curatore che insegna Storia economica al dipartimento di Studi umanistici dell’Università -, la documentazione esposta (talora non priva di interesse estetico-artistico) rivela aspetti significativi della storia di Pavia in età moderna". All’inaugurazione di mercoledì alle 17 (poi la mostra sarà aperta fino al 1 marzo dal lunerdì al venerdì dalle 8,30 alle 18,30) interverranno Mario Cera, presidente della Fondazione Banca del Monte di Lombardia, e Mario Rizzo. Con l’occasione, sarà presentato il volume "Il Monte di pietà di Pavia nel suo contesto sociale e territoriale. Mutamento e continuità tra Ancien régime, rivoluzione e restaurazione", a cura di Mario Rizzo. Finanziato dalla Fondazione Banca del Monte di Lombardia, il volume è suddiviso in due parti, ben distinte ma fra loro strettamente connesse.

Manuela Marziani