Giovani spacciatori in stile 'narcos', botte a chi tardava a pagare: 6 arresti nel Pavese

Banda di ventenni imponeva la propria legge a colpi di catena

Minacce e pestaggi ripresi anche nei video acquisiti agli atti dagli inquirenti

Minacce e pestaggi ripresi anche nei video acquisiti agli atti dagli inquirenti

Pavia, 6 marzo 2020 - Spaccio di droga e violente estorsioni. In 4 erano già stati arrestati in flagranza lo scorso dicembre, ma ora sono stati colpiti, insieme ad altri 2 complici, dalle misure di custodia cautelare in carcere chieste dalla Procura e disposte dal Gip, eseguite all’alba di ieri col blitz della Guardia di finanza di Pavia che ha concluso l’operazione "Conti in sospeso". Le indagini, avviate dallo scorso ottobre monitorando un’intensa attività di spaccio di droga, sia cocaina che marijuana, nelle notti della “movida” nel centro storico pavese, hanno consentito ai finanzieri di ricostruire non solo una fitta rete di vendita, ma anche di portare alla luce numerose estorsioni, con condotte violente, per il “recupero credito”. La banda usava infatti spacciatori reclutati tra giovanissimi consumatori, in condizioni economiche precarie, con la droga che veniva ceduta a credito.

«Il minimo ritardo nel pagarla - spiegano i finanzieri pavesi - scatenava però la violenza della banda che non tardava a manifestarsi attraverso pesanti minacce, spesso brandendo armi da fuoco e con pestaggi effettuati con bastoni e catene". Dall’inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Mario Venditti e dal sostituto procuratore Andrea Zanoncelli, emerge come capo un 23enne residente a Motta Visconti (Milano) ma domiciliato a Rosate, diretto protagonista di alcuni dei pestaggi estorsivi. 

Ai quattro principali indagati, nell’ultima tranche delle indagini si sono aggiunti altri 2 complici "che avevano l’esclusivo compito di prelevare, con sconsiderata violenza e forza intimidatrice, il denaro dovuto al gruppo criminale". Dalle indagini sono state ricostruite cessioni di cocaina e marijuana per oltre 8 chili ed estorsioni per oltre 60mila euro.