MANUELA MARZIANI
Cronaca

Pgt di Pavia, il sindaco Fracassi e il conflitto di interessi: "Quell’area è di mia cugina ma io non ne sapevo niente"

L’ammissione in una lettera a concittadini e consiglieri comunali: "Avrei dovuto astenermi in sede di approvazione”

Il sindaco Fabrizio Fracassi tra i banchi della Giunta in sala consiliare

Il sindaco Fabrizio Fracassi tra i banchi della Giunta in sala consiliare

Pavia – Poche righe per chiarire prima ai suoi concittadini e poi ai consiglieri comunali gli ostacoli che palazzo Mezzabarba sta affrontando nel percorso di approvazione del Pgt. L’ultimo riguarda possibili conflitti d’interesse in area ai confini con San Genesio. "Ho dato mandato all’ufficio tecnico di effettuare verifiche proprietarie - ha scritto Fabrizio Fracassi - ed è emerso che il complesso, dal gennaio 2022, è della società Du Port, che vede tra i comproprietari al 30% mia cugina Giovanna Fracassi: pertanto, in sede di adozione del Pgt, sarei dovuto uscire dall’aula in fase di votazione, in quanto l’area, come tutte le aree commerciali di Pavia, è stata interessata da modifiche che avrebbero comportato il mio doveroso dovere di astensione".

Il primo cittadino si è scusato per l’accaduto. "Se lo avessi saputo, lo avrei palesato e sarei uscito dalla sala - ha aggiunto - in modo da non essere presente alla discussione e alla votazione sull’area". Se lunedì la seduta di Consiglio comunale non fosse andata deserta, Fracassi ne avrebbe parlato a tutti i colleghi, invece quattro esponenti di maggioranza (Niccolò Fraschini di Pavia Prima, Gian Matteo Rona e Lidia Decembrino di Forza Italia, Carolina Massarotti della Lega) erano assenti e la seduta non si è tenuta. Si torna in aula domani.

"Mi riservo ogni ulteriore decisione, che renderò nota in forma ufficiale non appena possibile - ha concluso Fracassi -, guardando esclusivamente al bene di Pavia, nei tempi che riterrò più consoni". Intanto le tensioni in maggioranza hanno portato la presidente della commissione Territorio Maria Pia Taraso a rassegnare le dimissioni dalla commissione che valuta il pgt.