UMBERTO ZANICHELLI
Cronaca

Sciopero e scarse indicazioni, miscela esplosiva

Solidarietà al capotreno accoltellato a Genova ma critiche a Trenord per la gestione post-sciopero: disagi e disorganizzazione denunciati dall'associazione MiMoAl.

Sciopero e scarse indicazioni, miscela esplosiva

Oltre ai disagi per lo sciopero i pendolari hanno dovuto fare i conti con ritardi e soppressioni ad agitazione conclusa

Piena solidarietà al capotreno vittima di un accoltellamento avvenuto a Genova ma una critica alle modalità con le quali Trenord ha riattivato il servizio dopo lo sciopero nazionale di 8 ore che è stato indetto martedì. La esprime l’associazione MiMoAl che raccoglie i pendolari della linea ferroviaria Milano-Mortara che, con i suoi circa 20mila passeggeri quotidiani, è di gran lunga la più utilizzata dell’area della Lomellina e una tra le più importanti di tutto il comparto regionale. "L’associazione MiMoAl stigmatizza e deplora quanto avvenuto a Genova – si legge in una nota diffusa dall’associazione presieduta da Franco Aggio – e formula gli auguri di pronta guarigione al capotreno rimasto ferito. Non possiamo però non evidenziare quanto è avvenuto al termine dello sciopero, situazione che, come troppo spesso avviene, evidenzia l’incapacità e la disorganizzazione di Trenord di riavviare il servizio, facendo aumentare per molte ore dopo le 17, orario di conclusione dello sciopero, i disagi a carico dei viaggiatori. Nello specifico – lamenta l’associazione – sulla Milano-Mortara-Alessandria sono state totalmente soppresse quattro corse, una è partita con addirittura 72 minuti di ritardo e due sono state parzialmente soppresse con, per una di esse, un considerevole ulteriore ritardo".

"Tutto questo disagio – prosegue MiMoAl – è stato raddoppiato dall’inesistente o non veritiera e contraddittoria comunicazione allo scalo milanese di Porta Genova e sulla app. Si è trattato di una “miscela esplosiva” che non ha fatto altro che esacerbare gli animi dei viaggiatori già duramente provati da una giornata di disagi. E non sono mancati eccessi come tentativi di aggressione a macchinisti e capitreno, minacce e lancio di oggetti contro i convogli in sosta. Atti assolutamente non giustificabili – sottolinea ancora l’associazione dei pendolari – rivolti per altro a persone impegnate nel proprio lavoro. Di fatto il personale di Trenord affronta gli stessi disagi dei viaggiatori e non ha responsabilità in ordine ai disservizi. Ecco perché l’invito ai viaggiatori è quello di rivolgersi alle associazioni come la nostra: dare loro forza consentirà di ottenere qualche risultato; in caso contrario le proteste, di qualunque tipo, non sortiranno alcun effetto e, anzi, squalificherà le richieste di miglioramento che faticosamente si stanno portando avanti da tempo nei confronti di Regione Lombardia, Trenord e Rfi".