
Roberta Mirata a Inferno Snow nel 2019 (Foto Instagram)
Pavia, 11 marzo 2023 – "Inferno Snow? Non sono pronta, ma voglio farcela anche questa volta". Roberta Mirata, personal trainer e sport influencer siciliana, ma pavese d'adozione, parteciperà alla Inferno Run (sfida che prevede prove di corsa fra ostacoli naturali e artificiali organizzata dalla società sportiva Andromeda). La partenza domenica 12 marzo, sulla neve dell' Alpe Cimbra, in Trentino, e si concluderà in provincia di Firenze il prossimo 15 ottobre, con la tappa toscana a Figline Valdarno. Roberta, 44 anni, è pronta a dare il massimo, con la stessa tenacia che ha dimostrato negli ultimi quattro anni, affrontando due diagnosi di cancro : la prima nel 2019 al seno e la seconda nel 2021 alla colonna vertebrale. Non ha certo paura degli ostacoli e delle difficoltà che potrà incontrare durante la massacrante gara perché lei all'inferno ci è già passata. Due volte. Ricomincia proprio dalla sua ultima gara prima di essere costretta a fermarsi?
"Sì, avevo appena finito proprio l'Inferno Snow nel 2019 quando mi è stato diagnosticato un tumore al seno e sono stata subito operata".

Come ha reagito alla notizia?
"D'impatto non mi sono resa conto e ho chiesto al medico se poteva essere operata al mio ritorno da una gara a Stoccolma. Risposta: no. Da lì sono iniziate ventiquattro ore tremende".
Cos'è cambiato?
"Dovevo accettare quanto mi stava succedendo. Da sportiva, ho messo la questione sul piano della sfida. Dopo dieci giorni dall'operazione ero già in palestra".

Ma non è finita...
"Nel 2021 mia madre si è trasferita a Pavia e l'ho aiutata nel trasloco. In quel periodo sono iniziati i dolori alla schiena, ma pensavo fossero dovuti allo sforzo fisico avendo spostato, sollevato e via dicendo di tutto. Invece, dopo alcune visite , mi è stato diagnosticato un altro tumore osseo, rimasto alla colonna vertebrale".
Un nuovo ostacolo da superare
"Sì, ma la botte è stata molto più forte della prima volta. Il percorso è stato decisamente più lungo e mi ha provato sia trovato che mentalmente".

E si è dovuto sottoporre a un altro intervento?
"Sì, sono stata operata. E ricominciare l'attività fisica è stata veramente dura. Ho ripreso ad allenarmi ea spingere forte solo da qualche mese, ma correre non è proprio così scontato e facile. Devo stare attenta alla schiena. I chilometri che faccio , seppure pochi, li sento subito tutti".
Un esempio di forza e determinazione
"Non mi vedo come un esempio. Ho solo cercato di affrontare la situazione, per quanto seria e difficile, in modo positivo e propositivo".

E come si riesce a farlo?
"Sicuramente è anche una questione di carattere. E il mio mi ha aiutato molto. In ogni caso, bisogna sempre provare a sorridere ea porsi degli obiettivi. Per se stessi e per chi ci sta intorno".
Lei lo ha fatto anche sui social… "Ci ho provato. Ho semplicemente raccontato quello che mi stava succedendo. Speravo di poter far far far far far far che, spesso, ci disperiamo dietro cose inutili. Non ci godiamo abbastanza la vita quando, invece, dovremmo sfruttare al massimo ogni secondo".
Ha raccontato la malattia anche con un pizzico di ironia...
"Sì, sono fatta così. Il mio intento era di parlare di qualcosa di serio ma provando a sdrammatizzarlo, perché trovarsi di fronte a certe diagnosi è come ricevere un pugno allo stomaco. Speravo di riuscire a strappare un sorriso a chi mi stava leggendo, soprattutto se si trovava ad affrontare un percorso simile al mio".

Ma non è sempre stato facile...
"No, ancora oggi ci sono giorni in cui mi sento stanca, sto male e non ho voglia di parlare o scrivere".
Stanchezza, dolori e il fisico che cambia…
"A parte gli effetti delle terapie che mi creano forti dolori articolari, dopo l'operazione al seno avevo la sensazione di aver perso la mia femminilità. Ci sono voluti un paio di anni per accettare il cambiamento. Le cicatrici sulla schiena, invece, mi interessa meno".
Oggi come si vede e si sente?
"Un anno dopo l'operazione il medico mi ha detto che il mio corpo mi avrebbe fatto capire cosa avrei potuto fare. Ho preso coraggio e non mi sono più fermata. Ed eccomi qui, nonostante i dolori dovuti alle terapie che faccio ogni giorno" .

Come parteciperà a Inferno Snow?
"Con serenità. Nel 2019 partecipai come atleta, stavolta ho scelto la modalità Short, visto che al momento non riesco a correre più di 3 chilometri".
Obiettivo?
"La gara prevede muri da scavalcare, funi in equilibrio da percorrere, pesi da trasportare e tratti di manto nevoso su cui procedere carponi. Non penso proprio che riuscirò a superare ogni ostacolo, ma l'unico mio obiettivo è arrivare alla fine".
Ma è già iscritta a tutte le tappe
"Ovviamente. La prima, domani, 12 marzo, è Inferno Snow a Lavarone, in provincia di Trento. Poi, a maggio ci sarà Inferno Park nel Parco del Mincio, tra Verona e Mantova. La terza tappa, Inferno Alp, si terrà a luglio nella Ski Area di Prato Nevoso a Cuneo e la finalissima, Inferno Mud, è in programma a ottobre, a Figline Valdarno, in provincia di Firenze.
A ogni prova un significato speciale...
"La prima sarà dedicata alla diagnosi. La seconda rappresenterà la demolizione e la ricostruzione. La terza sfida sarà la recidiva. Infine, la quarta, il futuro. Sui social non mancheranno gli hashtag #MiraOnHell e #MiralsBack, insieme al mio mantra #UnPassoAllaVolta ".
Nel suo team, #MiraOnHell, non mancherà suo marito
"Ci siamo sposati circa un anno fa. Cristian mi supporta e mi sopporta. E stavolta sarà al mio fianco anche sulla neve e nel fango. Lui è con me, sempre, ovunque. E' il mio caregiver".
Roberta, lei è anche stata testimonial Airc?
"Nel 2020 sono stata scelta come volto della campagna del 5X1000. Un'opportunità arrivata in modo inaspettato, un'esperienza meravigliosa".

Quanto è importante la ricerca?
"Tantissimo. Prevenzione e ricerca sono fondamentali. La nostra salute e il nostro corpo sono la prima cosa di cui dobbiamo preoccuparci e occuparci"
Altri progetti in vista?
"Se riuscissi a correre un po' di più, vorrei fare la Maratona o il Mezzo Ironman. Un ragazzo in palestra mi ha detto: "Se mi iscrivo a Inferno Run, poi tu vieni a fare la Tor des Géants (gara di trail che si svolge in Valle d'Aosta nel mese di settembre, ndr) con me? La mia risposta è stata Si senza nemmeno batter ciglio. Chissà, un passo alla volta".