Rivoluzione nella diocesi In seminario anche ospiti

Il vescovo Sanguineti indica il futuro per la struttura di via Menocchio. Accoglienza anche, per periodi brevi, a gruppi parrocchiali e giovani.

Rivoluzione nella diocesi  In seminario anche ospiti

Rivoluzione nella diocesi In seminario anche ospiti

di Manuela Marziani

"Il seminario dovrà diventare in modo sempre più costitutivo un luogo di ospitalità e di spiritualità sia per i nostri gruppi parrocchiali, attraverso il recupero e il rilancio dei dormitori, sia attraverso l’accoglienza di giovani e universitari che per un periodo anche breve vorranno condividere la vita familiare della comunità che vi abiterà stabilmente". Il futuro della struttura di via Menocchio è stato annunciato dal vescovo di Pavia Corrado Sanguineti durante l’omelia pronunciato durante la messa Crismale. La struttura fondata nel 1564 dal vescovo di Pavia Ippolito de’ Rossi, ottemperando ai decreti del concilio di Trento, presto si aprirà all’ospitalità di cui si sente un notevole bisogno a Pavia. E’ difficile, infatti, trovare un posto in cui stare per un breve periodo e il seminario è un edificio molto grande in gran parte inutilizzato. "Intendiamo mantenere delle attuali strutture soltanto ciò che è essenziale e funzionale alla sua missione, quindi alla comunità formativa, alla comunità vocazionale e all’accoglienza di ragazzi, giovani e gruppi parrocchiali – ha aggiunto il vescovo –. Dopo averci ragionato per un anno abbiamo pensato di cedere di conseguenza, l’uso o la proprietà degli ambienti non necessari alla comunità vocazionale, perché il ricavato sia utilizzato per restaurare e rendere gli ambienti che si mantengono idonei alla missione propria del seminario e per porre le basi di una sostenibilità economica futura".

Attualmente in via Menocchio si trova un solo seminarista, Alessandro, al quale, come annunciato dal prossimo anno si uniranno almeno due giovani. Per disposizione di monsignor Sanguineti "dalla prossima estate don Giovanni Iacono subentrerà a don Don Giacomo Ravizza come rettore del nostro seminario diocesano, con il compito prioritario di sostenere l’impegno e l’affetto di tutti noi per il seminario e per le vocazioni". Vocazioni che sono in crisi. "Questo è un tempo meraviglioso per essere prete – ha proseguito monsignor Sanguineti –. Proprio questo tempo perché ogni tempo di “crisi“ è tempo di passaggio, è occasione per ripensarsi". A cominciare dalle strutture: "Riappropriamoci del nostro seminario – ha concluso il vescovo –. Sentiamo che ci riguarda tutti, che non è solo un affare del vescovo e di qualche prete chiamato per qualche anno a prendersene cura". Quanto ai presbiteri monsignor Sanguineti ha deciso che non siano più affidati a una sola parrocchia, ma a tutte e che nei fine settimana incontrino il maggior numero di ragazzi".