STEFANO ZANETTE
Cronaca

Risaie in asciutta, la guerra dell’acqua tra Lomellina e Novara

Pavia, i coltivatori della Lomellina e il patto con il consorzio Est Sesia che fa infuriare i piemontesi: risorse scarse da dividere fra tutti

risaie

Niente «mare a quadretti» . Anche quest’anno le campagne del Pavese e della Lomellina non vedranno il caratteristico paesaggio legato alle risaie allagate: come già lo scorso anno, la carenza d’acqua costringe i risicoltori a coltivare ‘in asciutta’. Ma forse la Lomellina potrà subire meno conseguenze dello scorso anno, grazie a una diversa ripartizione delle scarse risorse idriche da parte del Consorzio Est Sesia, contestato però dai risicoltori piemontesi. Un’annata che si preannuncia comunque difficile, come spiega Stefano Greppi, risicoltore lomellino di Rosasco e presidente di Coldiretti Pavia.

L’Est Sesia ha accolto le vostre richieste?

"È stato approvato dal Consiglio, ma si attende ancora il voto dell’Assemblea, convocata per martedì, un nuovo regolamento per la distribuzione più corretta dell’acqua, da applicare in stato di scarsità di risorse, che introduce le turnazioni, con cicli di irrigazione per zona, rilasciando acqua anche a valle, in quelle che si chiamano le ‘code’ dei canali. Sono criteri di buon senso, per non penalizzare nessuno".

Però contestato dai risicoltori piemontesi, perché?

"È stato contestato, per puro egoismo dai pochi che lo scorso anno non hanno avuto problemi, avuti invece non solo in Lomellina ma anche in provincia di Novara, nella parte a Sud. Col nuovo regolamento la distribuzione sarebbe più equa, una scelta condivisa, speriamo che l’assemblea ratifichi".

È già crisi idrica?

"I nostri timori sono già realtà. Non è stato possibile iniziare con la sommersione, tra la fine di marzo e l’inizio di aprile. Per questo abbiamo accolto la proposta di ritardare la stagione irrigua, per alzare la falda, sperando che ad aprile possa piovere e si alzi il lago Maggiore".

Il ritardo della stagione irrigua in concreto cosa comporta per i risicoltori?

"Per allagare le risaie avremmo già dovuto iniziare. Io, personalmente, ho sempre coltivato il riso in sommersione, solo lo scorso anno sono stato costretto a coltivare in asciutta e quest’anno lo stesso. Ora si aspetta dopo il 20 aprile, sperando che la situazione nel frattempo migliori e comunque cercando di accumulare in questo periodo la scarsa risorsa idrica che c’è".