Pranzo cucinato dagli chef per i detenuti e le famiglie

Domani i reclusi prepareranno il pasto per i poveri .

Decorazioni sui tavoli come in tutte le case, musica, animazioni e l’arrivo di Babbo Natale. La festa più importante dell’anno ieri è arrivata anche in carcere, dove i cancelli si sono aperti per un pranzo speciale destinato ai detenuti e alle loro famiglie. Lo hanno offerto due ristoratori, Cumino drinkeria di Pavia e La locanda della contea di Torre d’Isola, che hanno preparato pietanze per 70 persone tra musica, divertimento e Babbo Natale per una foto ricordo con i bambini e loro papà.

Domani, invece, saranno i detenuti a preparare il pranzo per la metà dei 600 ospiti della Comunità di Sant’Egidio, in tre differenti punti della città. Dieci persone recluse cucineranno per le famiglie meno fortunate della città e una di loro uscirà dal carcere per servire ai tavoli.

Il pranzo, però, ai bambini importa poco. A Natale vogliono trovare sotto l’albero un dono e, se la famiglia è in difficoltà, c’è chi pensa a recapitare il dono chiesto da chi ha imbucato la letterina nella cassetta rossa.

"Abbiamo consegnato oltre mille dolci natalizi – ha detto Maurizio Niutta, portavoce del gruppo informale Quelli del Natale – e centinaia di giochi. Ma ci sono stati chiesti anche indumenti e la possibilità di frequentare palestre per fare attività sportiva".

Stasera alle 19 il vescovo Corrado Sanguineti celebrerà la messa in stazione e alla stessa ora i barcè illuminati depositeranno Gesù Bambino nel presepe sul Ticino. M.M.