MANUELA MARZIANI
Cronaca

Policlinico senza pace, l’accordo non si trova e resta lo stato d’agitazione

Fallita in Prefettura la tentata conciliazione tra i tre sindacati e San Matteo: "La dirigenza sta con noi, se il Cda si accoda scongiuriamo lo sciopero"

La delegazione dei sindacati

La delegazione dei sindacati

Paovia, 28 maggio 2024 –  Nessun accordo raggiunto e lo stato d’agitazione rimane. Si è concluso negativamente il tentativo di conciliazione tra Fp Cgil, UIl Fpl, Fials e la Direzione del San Matteo che ha avuto come teatro la Prefettura. Carenze di personale, tempistiche brevi sui pagamenti di attività incentivanti, parcheggi, benessere organizzativo, richiami in servizio e straordinari sono stati i temi toccati nell’incontro, gli stessi evidenziati nell’assemblea del personale che aveva dato mandato ai sindacati di proclamare lo stato d’agitazione.

“Avete ragioneha ammesso il dg del Policlinico, Stefano Manfredi – Le criticità evidenziate sono reali. Affronteremo tutti i problemi". Una promessa che i sindacati hanno accolto con piacere, decidendo però di revocare lo stato d’agitazione solo quando si passerà dalle parole ai fatti: "Solo l’assemblea dei lavoratori lo potrà fare – hanno detto Roberto Gentile della Fials, Andrea Galeppi della Uil e Americo Fimiani della Cgil – Noi non siamo nelle condizioni di revocare lo stato d’agitazione". "Abbiamo preso atto dell’apertura della parte datoriale – ha aggiunto Galeppi – ma riteniamo doveroso approcciarci alla trattativa e cercare di trovare accordi, nel tempo massimo di due mesi, che possano dare risposte ai dipendenti del San Matteo". Il Policlinico quindi ora deve cancellare l’immobilismo e dare risposte alle tre organizzazioni sindacali che rappresentano l’80% degli iscritti.

“Intervenendo in assemblea – ha sottolineato Gentile – il presidente del San Matteo Alessandro Venturi ha parlato di “sciatteria amministrativa“. Ora il direttore generale ha detto che abbiamo ragione. Vediamo se il Cda sarà in sintonia con la dirigenza. Nel caso non si dovessero raggiungere gli obiettivi nei tempi prestabiliti, metteremo in atto tutti gli strumenti di lotta compreso lo sciopero". Proprio per scongiurare questa ipotesi e tutelare l’utenza, la Prefettura ha cercato in ogni modo di trovare un accordo.

“L’utenza non è tutelata neppure adesso – ha rimarcato Andrea Galeppi – perché il personale è in numero ridotto. Se abbiamo ragione, perché si è dovuti arrivare allo stato di agitazione?" E Fimiani ha lanciato un’ancora di salvataggio: "I temi sul tavolo sono diversi e alcuni di rapida soluzione. Se qualcosa cambierà, il passo successivo sarà revocare lo stato d’agitazione".