Pavia, il sindaco: "La Segre? Un esempio per i nostri giovani"

Fabrizio Fracassi spiega le motivazioni della benemerenza che il 3 febbraio sarà conferita alla senatrice 89enne

Fracassi parteciperà a un incontro moderato dal direttore de “Il Giorno“ Sandro Neri

Fracassi parteciperà a un incontro moderato dal direttore de “Il Giorno“ Sandro Neri

Pavia, 26 gennaio 2020 - «Avere Liliana Segre a Pavia è una grande opportunità per i nostri giovani. Una signora di 89 anni che ha ancora la forza e la voglia di impegnarsi per il bene comune è un esempio. Poi c’è anche un legame particolare tra la senatrice e il premio. Una volta mi disse al che, da bambina, abitava nei pressi di San Siro e che il nome del santo le evoca la sensazione di essere a casa. È proprio come dovrà sentirsi". Il sindaco Fabrizio Fracassi anticipa quello che accadrà lunedì 3 quando Liliana Segre riceverà la benemerenza di San Siro al Fraschini e, davanti agli studenti, si confronterà con Mino Milani in un dialogo moderato dal direttore de “Il Giorno“ Sandro Neri. Domani sarà il Giorno della Memoria, che senso ha celebrare ancora questa giornata a 75 anni dalla liberazione del campo di Auschwitz?  "Ha più di un senso. La memoria è indispensabile per evitare che certe cose si ripetano. Ma è fondamentale anche per definire l’identità di un popolo. Senza memoria, senza storia, non si è niente. Per questo bisogna ricordare: per capire chi non dobbiamo essere e per andare fieri delle cose migliori". La senatrice a vita ha proposto l’istituzione di una commissione parlamentare contro l’odio e le Sardine stanno chiedendo agli oltre 1.500 Comuni lombardi un atto d’indirizzo: #incomunesenza odio. Pavia sosterrà la proposta?  "Saremo sempre a favore di misure contro l’odio, ma è altrettanto importante non limitare la libertà. Le intenzioni di Liliana Segre sono ottime, quelle degli altri non so. Non c’è cosa più triste che cercare di strumentalizzare le buone azioni per fini politici". Anche a Pavia i cosiddetti haters non mancano. Come intende cambiare questa mentalità?  "In tanti modi. Uno: tolleranza zero contro chi sporca e danneggia. La città è di tutti ed è bellissima. Il vandalismo non può essere accettato. Anche per questo abbiamo appena indetto un bando per l’assunzione di nuovi vigili. Ma faremo anche di più: punteremo sulla bellezza, che finisce sempre per migliorare le persone". Si aspettava così l’essere sindaco?  "Essere sindaco della propria città è l’esperienza più bella. La consiglierei a chiunque voglia fare politica: è un ruolo che ti permette di stare con i piedi per terra, a contatto con la realtà. A me capita spesso di incontrare i concittadini, per ascoltare le loro richieste. Non ci rinuncerei mai, nonostante i molti impegni". Se avesse una bacchetta magica come la userebbe?  "Porterei i miei concittadini nel futuro, per vedere una Pavia moderna, con i servizi delle comunità più avanzate, ma senza perdere ciò che di bello ci ha lasciato la tradizione: i piccoli negozi, il fatto di conoscersi più o meno tutti.