MANUELA MARZIANI
Cronaca

In Tribunale a Pavia il pasticciere diventa stenotipista

Bando Consip “taglia” i professionisti

Una stenotipista in aula

Pavia, 1 luglio 2017 - Professione: pasticciere. Ha svolto questo lavoro una persona che da oggi sostituirà gli stenotipisti del tribunale di Pavia. Professionisti che saranno scalzati per fare posto ad operatori con altre esperienze nel curriculum. Otto le persone che resteranno senza occupazione per effetto di un bando di gara effettuato nel 2013 da Consip su delega del ministero della Giustizia. Una procedura portata a termine dopo una serie di rinvii e un complesso contenzioso che ora potrebbe avere delle ripercussioni su tutta la cittadinanza.

«La cooperativa Ciclat che ha vinto la gara - ha segnalato al ministero di Giustizia Roberto Vanzoni, presidente del consorzio Astrea che ha lavorato fino a ieri - non ha personale qualificato allo svolgimento del servizio. Quindi si potrebbe prospettare un danno all’economia del servizio e dello Stato se si tiene in considerazione che le udienze non registrate per mancanza del fonico o dello stenotipista dovranno per forza essere rinviate. Le trascrizioni non consegnate per insufficienza o scarsa professionalità produrrebbero dei forti rallentamenti alla macchina della Giustizia penale con notevole aggravio dei costi dell’amministrazione». In realtà la nuova cooperativa ha provato a “pescare” i professionisti che lavoravano per Astrea, ma nessuno ha firmato il passaggio, perché venivano offerti contratti di lavoro dequalificanti ed economicamente non paragonabili. «Volevano pagarci come chi fa le pulizie - ha detto il presidente della società Sentoscrivo che appartiene al consorzio Astrea, Antonio Fiscella - e nessuno ha accettato».

Così da oggi resteranno a casa e guarderanno con attenzione come si muove la nuova cooperativa. In base al contratto stipulato, infatti, l’attività di verbalizzazione non può essere sospesa o si prospetta l’interruzione di pubblico servizio. «Abbiamo più volte sottolineato al ministero - ha aggiunto Astrea - i rischi per la corretta esecuzione del servizio in questione connessi sia alle singolari scelte operate dalla stazione appaltante sia ai fondati dubbi in merito al possesso dei requisiti di capacità tecnica in capo all’aggiudicatario». Il consorzio, infatti, nei mesi scorsi ha presentato un ricorso al Tar di Roma. «La sentenza che ci dava ragione - ha proseguito Fiscella - sembrava inattaccabile. Invece, il Consiglio di Stato ha ribaltato quel pronunciamento e noi ci siamo ritrovati fuori dai tribunali». Il sospetto è quello che possa non essere un’estromissione definitiva. Se, infatti, i nuovi operatori non dovessero rispettare i rigidi dettami del bando di gara, che tra l’altro non porta un risparmio per le casse dello Stato, verrebbero esclusi e i professioni potrebbero essere ripescati. Al momento, però, a verbalizzare ci sarà anche un pasticciere.