
di Manuela Marziani
I ciclisti che hanno corso il Giro d’Italia lo hanno affrontato. Senza pensare di essere un campione, ma con una mountain bike e tanta voglia di pedalare, si può andare dal Passo del Carmine al Passo del Penice attraversando vigneti e perdendosi in panorami mozzafiato. Il punto di partenza è la piazza di Montebello della Battaglia con il suo ciottolato. Da lì si inizia a pedalare verso Borgo Priolo, tanto per prendere un po’ confidenza con le strade e il percorso di 102 chilometri da percorrere in sei ore. Imboccando la SP 38, si passa per Ponte Carmelo, Caì del Fosso, Canareva e Caí del Zerbo: una serie di frazioni da cui si possono ammirare i tipici vigneti dell’Oltrepo. Arrivati al Passo del Carmine nel comune di Colli Verdi, a 600 metri d’altezza, importante crocevia di alcune valli, ci si può concedere un po’ di meritato riposo, scattando qualche foto prima di proseguire verso la località Casa Marchese che fa parte del comune di Zavattarello, da cui dista 2,27 chilometri. A quel punto, i più coraggiosi possono decidere di continuare sul percorso o fare una piccola deviazione per osservare la vista sul lago di Trebecco, al confine tra le province di Pavia e Piacenza, un lago artificiale situato lungo il corso del torrente Tidone.
Dirigendosi verso il Passo Penice, invece, si dovrà affrontare una dura salita con un panorama sulle colline che ripaga di tutta la fatica. Si dovrà pedalare di buona lena fino all’antico santuario di Santa Maria in Monte Penice, situato in vetta del monte Penice a 1.460 metri. L’edificio, che si trova nel comune di Bobbio (Piacenza), in un punto particolarmente panoramico, dal suo piazzale permette di gettare lo sguardo non solo sulla val Trebbia e la valle Staffora, ma su tutto il territorio emiliano e pavese. Dopo altre foto di rito, si può scendere verso Varzi, famosa per il salame da degustare in una cantina o in un’osteria per riprendersi dalla fatica, accompagnato da un buon bicchiere di Bonarda, ma ha anche un centro storico medievale da visitare. Proseguendo per Rivanazzano, l’ultimo tratto ciclabile è la vecchia ferrovia convertita in Greenway, fino ad arrivare a un ultimo saliscendi verso Montebello della Battaglia, che chiude un percorso impegnativo, ma ricco di bellezze.