
"Pavia ha un grande cuore giallo". Paola Regeni, la mamma di Giulio, si è complimentata con il collegio Borromeo che da ieri pomeriggio negli Horti ha una panchina in memoria del ricercatore barbaramente assassinato in Egitto, quando aveva appena 28 anni. "Mi è piaciuta molto l’idea della panchina – ha detto – perché non produce lo stesso effetto di una targa affissa al muro. Una panchina è una memoria attiva, un luogo d’incontro e di pensiero".
Sono diverse le panchine gialle posizionate, la prima è stata collocata in Sardegna davanti al palazzo di giustizia e altre quattro sono a semicerchio a Fiumicello, il paese in provincia di Udine dal quale Giulio era partito per studiare. Dottorando in economia del dipartimento di politica e studi internazionali dell’Università di Cambridge, Regeni era impegnato in una tesi di politica economica quando è stato ucciso. "Sentiamo Giulio un nostro alunno, ha il volto di tanti ragazzi, che provano curiosità, voglia di andare all’estero e di formarsi per rendere più bello il mondo in cui abitano – ha aggiunto il rettore del collegio Alberto Lolli, che insieme alla professoressa Clelia Martignoni, coordinatrice del Centro studi Horti, ha voluto tenere accesi i riflettori su una vicenda drammatica irrisolta, e sul dolore dei genitori di Giulio, che da sette anni chiedono verità e giustizia –. La panchina non è un luogo per riposarsi, ma per rimotivarsi e riprendere il cammino con più entusiasmo e la voglia di approfondire per essere migliori; purtroppo il virus dell’odio continua a subire mutazioni e a insinuarsi nel cuore di tanti".
Collocata nel parco che si affaccia sul Ticino dove sono ospitate altre opere d’arte, accanto alla panchina sarà messo un fiore giallo realizzato in ceramica dall’artista Laura Piani e donato dalla famiglia Regeni. "Non è stato facile portarlo in treno – ha proseguito Paola Regeni –, lo abbiamo dovuto impacchettare bene. Da oggi in poi quando inaugureremo una panchina gialla, porteremo anche un fiore". "Un fiore reciso che continua a crescere in altri cuori" ha ricordato il sindaco Fabrizio Fracassi. "A Pavia ci sentiamo bene – ha ammesso il padre di Giulio, Carlo Regeni –. Pavia ha riconosciuto Giulio come ricercatore e a Pavia abbiamo degli amici speciali, la famiglia di Andy Rocchelli. Qui ci sentiamo benvenuti e abbracciati da ognuno".