
di Stefano Zanette
Consentire agli sfollati di poter tornare in possesso dei propri effetti personali e avere di nuovo un tetto. Si è concentrato su questi due aspetti l’incontro che ieri pomeriggio si è svolto a palazzo Mezzabarba tra gli amministratori comunali, tre rappresentanti delle 9 famiglie di via De Motis, i tecnici di Eucentre, Aler, Caritas e la Diocesi. Il primo problema che i 19 residenti del civico 4C, la palazzina interessata da un cedimento strutturale, hanno chiesto di risolvere riguarda la possibilità di rientrare nelle loro case per riprendere vestiti, soldi e documenti. Eucentre ha garantito che nei prossimi giorni metterà dei sensori ad alta tecnologia per verificare se si potrà consentire alle famiglie di rientrare a recuperare quanto di cui hanno bisogno accompagnate dai vigili del fuoco. "Da quanto mi è stato riferito dai tecnici - ha detto il sindaco Fabrizio Fracassi al termine dell’incontro -, se le verifiche strutturali daranno risposte positive, potrà essere fatto entro una decina di giorni. Terminata questa fase, che possiamo definire “fase 1“, andranno approfondite le verifiche sul sottosuolo, per capire cosa fare della palazzina lesionata nel medio-lungo periodo, anche nell’interesse delle palazzine limitrofe. Per chiarire questo aspetto e determinare chi se ne occuperà, dovrà esserci un secondo incontro con tutti i soggetti coinvolti".
Ma chi viveva in quegli alloggi ha bisogno di un’altra casa. "Aler - ha aggiunto il primo cittadino - si è resa disponibile a mettere a disposizione 6 alloggi non ammobiliati già adesso. Stiamo dialogando molto positivamente con la Diocesi e con la Caritas per renderne disponibili degli altri arredati dai prossimi giorni, oltre che per coordinare le raccolte benefiche. Naturalmente, saranno gli stessi cittadini sfollati a decidere se aderire alle possibilità. Devo dire che, anche in questi difficili frangenti, Pavia ha dimostrato di sapersi mobilitare, unita, in nome della solidarietà". Prospettive che hanno finalmente fatto tornare il sorriso sul volto degli sfollati.