Sono 9 su 42 le linee ferroviarie lombarde che a febbraio non hanno raggiunto lo standard minimo di puntualità fissato dalla Regione: quattro sono in provincia di Pavia. Non manca ovviamente la Milano-Mortara, che è la tratta più utilizzata in assoluto con oltre 20mila passeggeri al giorno: a febbraio ha evidenziato un indice di affidabilità (si chiama così, anche se il valore è in negativo) del 6,48% contro il 5% fissato dalla Regione.
Si tratta della decima volta in altrettanti mesi, mentre lo scorso anno il bonus è stato concesso in 9 occasioni su 12. I titolari di abbonamenti mensili e annuali avranno perciò la possibilità di beneficiare di una riduzione del 30% sull’acquisto del successivo.
Un meccanismo che da sempre non soddisfa i pendolari che, in luogo di un minimo beneficio economico, preferirebbero contare su un servizio più efficiente. L’indice di affidabilità viene calcolato tenendo come riferimento i treni che viaggiano con ritardi superiori ai 5 minuti e quelli che vengono soppressi, una situazione che sulla Milano-Mortara non è affatto rara, quasi sempre per problemi legati alla qualità del materiale rotabile e delle infrastrutture. Oltre alla tratta che attraversa la Lomellina, sopra il limite figurano anche la Pavia-Torreberetti-Alessandria che con il suo 7,03% di indice risulta per febbraio la peggiore dell’intera rete regionale; la Pavia-Mortara-Vercelli (6,02%) e la Voghera-Piacenza (5,61%).
"Le linee della nostra provincia sono tra le più penalizzate della regione – commenta Franco Aggio, presidente della MiMoAl, che raccoglie i pendolari della tratta – Il nostro compito è anche mantenere alta l’attenzione sul problema e dunque segnalare con tempestività i disservizi". Il dato regionale è leggermente migliore rispetto a quello di gennaio, quando erano state 9 le linee che avevano superato lo standard minimo, di cui 5 nel Pavese.
U.Z.