"Non vogliamo il biodigestore" Protesta sotto la Provincia

Domani conferenza di servizi. Già consegnate 1.300 firme. dei residenti allarmati. per l’aumento del traffico

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Il famoso quarto stato, il dipinto di Giuseppe Pellizza da Volpedo, è stato rivisitato in chiave attuale inserendo le scritte “Difesa del territorio“, “No al biodigestore“ e “Tutela della salute pubblica“. Lo ha rifatto Giuseppe Bernini che ieri ha portato la sua opera davanti all’ingresso del palazzo della Provincia dove il comitato No al biodigestore di Arena Po ha tenuto un sit-in. "Nell’800 i ceti meno abbienti lottavano per i propri diritti - ha detto Bernini, l’autore del quadro - oggi i cittadini tornano a farsi sentire sulle questioni ambientali perché siamo noi a vivere il territorio".

Domani si terrà la conferenza di servizi durante la quale proseguirà l’iter per l’approvazione dell’opera che il comitato non vuole perché aumenterebbe il traffico pesante per portare i rifiuti all’impianto anche da fuori regione. "Abbiamo organizzato il sit-in - ha aggiunto il presidente del comitato Paolo Marconi - per dare a nome della cittadinanza un segno tangibile della contrarietà a questa tipologia d’impianto che sorgerebbe vicino alle case". Contro il progetto del biodigestore sono state raccolte oltre 1300 firme consegnate nei giorni scorsi al presidente della Provincia Giovanni Palli. "Quella era una prima tranche, ne seguiranno altre - ha aggiunto Marconi - prima e dopo la conferenza di servizi alla quale parteciperemo come uditori. Cerchiamo di esprimere in ogni modo il nostro parere contrario. Sappiamo che c’è già il progetto di una cava da realizzare in zona. I camion che dovrebbero raggiungere la cava e quelli diretti al biodigestore soffocherebbero il territorio".

M.M.