
Il sindaco Ratti
Nicorvo (Pavia), 27 giugno 2021 - Un esperimento per combattere la “desertificazione” del piccolo commercio che affligge soprattutto le piccolissime realtà. Nicorvo, 287 abitanti appena, un solo bar, nessun negozio, nella zona settentrionale della Lomellina, quella nella quale si incontrano le province di Pavia e Novara, ha scelto la soluzione più ovvia, anche se per niente scontata: ovviare alla chiusura di tutte le attività commerciali al dettaglio "importando" il mercato settimanale che prima, proprio per i numeri esigui dei potenziali clienti, non c’era mai stato. Una idea mutuata da quella che già la scorsa primavera era stata la scelta dalla vicina Albonese, 532 residenti e gli stessi problemi, dove l’idea pare stia funzionando. L’obiettivo è quello di non costringere i residenti a muoversi in auto per raggiungere i supermercati ed i centri commerciali dei comuni più grandi,che distano tra gli 8 (Mortara) e i 16 chilometri (Vigevano). Un disagio che, soprattutto per gli anziani, può risultare davvero pesante. Per il momento il “mini-mercato” settimanale, fissato il lunedì, consta di sei bancarelle sistemate nel cortile delle case popolari e che sono già cresciute rispetto alle quattro iniziali. Il progetto-pilota è appena stato avviato e si protrarrà almeno sino a settembre. A quel punto si faranno le opportune valutazione, considerando la risposta dei residenti e la soddisfazione degli ambulanti e si deciderà se fare diventare fisso l’appuntamento, perfezionando le necessarie formalità. Un epilogo probabile, visto l’importante servizio reso alla piccola comunità lomellina. Proprio per raggiungere facilmente tutti i compaesani l’iniziativa era stata annunciata con un videomessaggio sui social del primo cittadino Michelangelo Ratti. "I primi riscontri sono incoraggianti", sottolinea il sindaco di Nicorvo. Gli ambulanti, che vendono frutta e verdura, formaggi, prodotti di gastronomia e per la casa, sono gli stessi che hanno scelto di rispondere all’iniziativa lanciata da Albonese. "Ci siamo dati tre mesi di tempo – spiega ancora il sindaco – poi dopo le vacanze avvieremo un sondaggio tra residenti e commercianti". Sulla scorta di quanto emergerà dall’indagine sul reciproco gradimento del progetto, l’amministrazione comunale deciderà se dargli continuità, oppure accantonarlo. E in quel caso sarebbe l’ennesimo colpo per un territorio costellato da piccolissime realtà (Villa Biscossi ad esempio ha 77 residenti, come un condominio di città), che si sta progressivamente impoverendo di servizi essenziali.