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Morto Pietro Pastorini, da Quarto Oggiaro alla Lomellina si piange il decano della marcia azzurra

Storico allenatore di grandi campioni italiani, organizzatore di gare ed eventi, indimenticabile speaker dalla voce roca: Pastorini si è spento all’età di 87 anni, il cordoglio della Fidal

Pietro Pastorini, guru della marcia azzurra, è morto a 87 anni nella sua Lomello: il mondo dell'atletica è in lutto

Ha portato l'atletica nelle periferie, in strada, nelle palestre e nelle scuole, oltre ad accompagnare i propri allievi ai vertici mondiali. È morto nelle scorse ore Pietro Pastorini, storico e carismatico allenatore della marcia azzurra, scomparso all'età di 87 anni. Maestro di sport e di vita per tanti ragazzi, decano tra i tecnici del tacco e punta, sotto la sua guida ha condotto al podio internazionale Michele Didoni, campione del mondo a Goteborg 1995 nella 20 km di marcia ad appena ventun anni, e Giovanni Perricelli, argento mondiale della 50 km nel 1995 dopo il bronzo europeo del 1994, ma nel corso della carriera ha seguito anche Erica Alfridi.

Pietro Pastorini, in lutto il mondo dello sport italiano per la morte dello storico allenatore dei marciatori azzurri
Pietro Pastorini, in lutto il mondo dello sport italiano per la morte dello storico allenatore dei marciatori azzurri

Nato il 10 aprile del 1937 a Galliavola, piccolo centro in provincia di Pavia, e cresciuto nella vicina Lomello, si era poi trasferito negli anni Sessanta a Milano dove ha lavorato in Comune, vivendo nel popolare quartiere di Quarto Oggiaro. Dopo aver praticato la marcia ha cominciato ad allenare nel 1973, soprattutto con la Nuova Atletica Astro, avviando allo sport migliaia di giovani: all'inizio, con il suo proverbiale spirito di iniziativa, segnando le strisce su una via a fondo chiuso per dare una possibilità di riscatto ai ragazzi delle zone di frontiera urbana.

Pastorini è stato storico animatore della marcia femminile e del Trofeo Ugo Frigerio, circuito di manifestazioni che da oltre mezzo secolo è culla di campioni. Tra i molteplici ruoli che lo hanno contraddistinto, quello di organizzatore inesauribile di gare, eventi, incontri con gli studenti, e di speaker appassionato con la sua inconfondibile voce roca. Anche dopo aver superato gli ottant'anni, tornato a Lomello con l'amata moglie Maria scomparsa nel 2022, aveva continuato il suo impegno perché "lo sport è cultura, ancora prima che tecnica". Nel 2017 aveva ricevuto la Quercia al merito di III grado, la più alta onorificenza dell'atletica italiana. Organizzatore di tante gare, eventi, nonchè speaker appassionato con la sua inconfondibile voce roca. "Ai familiari vanno le più sentite condoglianze e l'abbraccio del presidente della Fidal Stefano Mei, del Consiglio federale e di tutto il mondo dell'atletica", si legge in una nota della Fidal.