Morto in carcere, "bisogna approfondire"

L’autopsia sul corpo del trapper ventisettenne deceduto a Torre del Gallo

Morto in carcere, "bisogna approfondire"

Morto in carcere, "bisogna approfondire"

È stata effettuata ieri nell’istituto di medicina legale di Pavia l’autopsia sul corpo di Jordan Jeffrey Baby, il trapper trovato morto a 27 anni nel carcere di Torre del Gallo nella notte tra l’11 e il 12 marzo. "C’è da approfondire" può soltanto dire Federico Edoardo Pisani, l’avvocato della famiglia Tinti, come si chiamava Jordan all’anagrafe. Ci vorranno almeno 60 giorni per conoscere le cause della morte. Si dovranno attendere gli esiti degli esami di laboratorio. Oggi il padre vedrà il figlio e con ogni probablità potrà ottenere il nulla osta per la celebrazione dei funerali. "Ho sentito Jordan al pomeriggio dell’11 - ha aggiunto Pisani - al mattino del giorno seguente, quando ho saputo dal padre che era morto, non ci potevo credere. Non potrò mai dimenticare la luce che Jordan aveva negli occhi". Gli inquirenti hanno conferito l’incarico per gli accertamenti autoptici a tre consulenti, due medici legali e un tossicologo. "Per la morte di Jordan è in corso un’indagine per omicidio colposo - ha sottolineato l’avvocato difensore -, ma tutte le piste sono aperte. Non si sa ancora se si sia trattato di un fatto causato da terzi o di un episodio suicidiario. Non so quale delle due ipotesi sia migliore, in entrambi i casi emergerebbero responsabilità che andranno certamente accertate. Non sarà facile fare chiarezza, ci sono molti aspetti ancora oscuri".

L’avvocato ieri è intervenuto al convegno “Non buttate la chiave. La realtà del carcere nella voce di chi l’ha vissuta e la speranza che non si deve negare“. "Jordan era un ragazzo giovanissimo – ha aggiunto Pisani –. Era un giovane con seri problemi psichici, legati all’abuso di stupefacenti e psicofarmaci. Un ragazzo che purtroppo è rimasto imbrigliato in una storia carceraria molto triste". M.M.