STEFANO ZANETTE
Cronaca

Pavia, trovato morto con un coltello nel petto

Ucraino di 46 anni senza vita in un appartamento messo a soqquadro: il magistrato dispone l’autopsia

Il sopralluogo della Mobile nell’abitazione non ha rilevato segni di effrazione

Il sopralluogo della Mobile nell’abitazione non ha rilevato segni di effrazione

Pavia - È stato trovato nel suo appartamento a Pavia ormai privo di vita, accasciato con un coltello da cucina conficcato nel petto. Ma anche con ferite sulla parte posteriore della testa. Aveva 46 anni, di nazionalità ucraina, regolarmente residente in città. La polizia è stata chiamata, nella serata di venerdì, dalla ex compagna e da alcuni amici che erano andati a trovarlo preoccupati per le sue condizioni di salute. Pare che soffrisse infatti di depressione e aveva gravi problemi di dipendenza dall’alcol per cui era in cura al Sert, il Servizio dipendenze dell’Asst.

Una situazione personale che farebbe dunque ipotizzare una morte causata da un estremo gesto di autolesionismo. Ma per il momento non è esclusa nessuna ipotesi, con il magistrato che ha disposto l’autopsia, che dovrebbe essere effettuata forse già nella giornata di oggi. Sul posto, nell’appartamento di via Bricchetti, sono intervenuti gli investigatori della Squadra mobile insieme al medico legale che, girando il corpo, ha trovato il coltello conficcato frontalmente. Il 46enne aveva anche ferite dietro la testa, ma si deve ancora capire se può essersele provocate da solo oppure no. Non sembrerebbe avere su altre parti del corpo i segni cosiddetti da difesa, almeno dal primo esame del medico legale sul posto, ma ulteriori approfondimenti saranno possibili solo con il completo esame autoptico.

Nel sopralluogo dell’abitazione non sono stati trovati segni di effrazione, ma alcuni elementi che devono ancora essere chiariti. La casa non è infatti stata trovata a soqquadro, senza dunque inequivocabili tracce di un’eventuale colluttazione, ma nel bagno sono stati trovati i sanitari rotti. Danni che potrebbero essere stati provocati dallo stesso 46enne in preda a un raptus ma che inevitabilmente presentano interrogativi cui dovranno dare risposte accertamenti tecnici per cercare di escludere la presenza di eventuali altre persone nell’appartamento. Le indagini insomma procedono a 360 gradi, vagliando ogni possibilità senza dare nulla per scontato. Per dare risposte a una morte che presenta aspetti a dir poco sospetti, perlomeno da chiarire con approfondimenti d’indagine, anche senza elementi evidenti che possano indirizzare su un’ipotesi diversa dal suicidio.