
Discarica abusiva
Mortara (Pavia), 12 luglio 2020 - C’è una nuova puntata sull’annosa questione che riguarda la Cascina Della Cà di Mortara, negli anni trasformata in una sorta di discarica nella quale si sono accumulati quintali di rifiuti. Lo scorso giugno il sindaco, Marco Facchinotti, aveva firmato una ordinanza per lo sgombero della discarica abusiva, ma l’iniziatiova non è piaciuta ai proprietari dell’area che nei prossimi giorni presenteranno un ricorso al Tar.
Non è la prima volta che l’amministrazione pubblica e i proprietari si affrontano a colpi di carta bollata. Solo nel novembre dello scorso anno proprio il Tar aveva annullato per carenza di motivazione una precedente ordinanza del sindaco datata 1° febbraio 2018. In quella circostanza l’amministrazione, che già aveva sostenuto oltre 10mila euro di spese legali, aveva deciso di non impugnare la sentenza e di rispondere con una nuova ordinanza di 11 pagine rispetto le precedenti 4, nelle quale tutto era stato dettagliato. Ora però c’è la contromossa della proprietà. Le ragioni che sostengono il ricorso fanno riferimento all’inerzia del Comune negli anni davanti alla nascita e allo sviluppo della discarica abusiva contro la quale non erano mai state intraprese azioni risolutive verso gli occupanti abusivi, che avevano accumulato i rifiuti e che poi, nel tempo se ne sono andati. I proprietari sostengono in sostanza di essere vittime della situazione e non responsabili.
La storia della cascina Della Cà è ormai vecchia di oltre un decennio. Dalla fine degli anni Duemila la struttura, che era stata acquistata anni prima da un gruppo di imprenditori che intendevano trasformarla in un residence dotato di tutta una serie di servizi, è stata oggetto di ripetute occupazioni abusive che hanno lasciato come eredità montagne rifiuti. A nulla erano valsi gli sgomberi, perché periodicamente le occupazioni si erano ripetute. La prima ordinanza di bonifica imposta dal Comune alla proprietà risale ad un paio di anni fa che non aveva però portato alcun risultato. Già nel 2013 la polizia locale aveva effettuato lo sgombero di 47 famiglie di nazionalità romena che avevano occupato l’immobile. Nel 2017 nell’area era intervenuta anche l’Arpa per effettuare dei rilievi.