Montù Beccaria, accuse di pedofilia e il don sparisce

Arrivato dal Napoletano, per un anno in servizio nell'Oltrepo pavese

Il sindaco Amedeo Quaroni

Il sindaco Amedeo Quaroni

Montò Beccaria (Pavia), 18 marzo 2018 - Scomparso da alcuni giorni, probabilmente tornato in provincia di Napoli. Si tratta di don Silverio Mura, prete napoletano, fino al 7 marzo in servizio alla parrocchia di Montù Beccaria, al centro di un presunto caso di pedofilia, riemerso nei giorni scorsi dopo che il Vaticano ha deciso di riaprire un’inchiesta che era stata chiusa solo due anni fa.

Una brutta pagina, se confermata, di abusi avvenuti a Ponticelli, in provincia di Napoli, ben 27 anni fa. Il primo episodio, essendo stato denunciato solo nel 2010, è caduto in prescrizione, ma dopo l’inchiesta delle Iene sono emersi altri due possibili casi di violenze. La presunta prima vittima che, oggi, ha 40 anni (e ne aveva 13 quando avrebbe subìto gli abusi) ha scritto anche al Papa ed avrebbe avviato una causa per un sostanzioso risarcimento.

Ma come è arrivato in Oltrepo Pavese don Silverio, dove esercitava diverse funzioni compresa quella di catechista? È successo poco più di un anno fa. A Montù Beccaria da una decina di anni c’è una comunità parrocchiale che comprende altri Comuni collinari ed è retta dalla Congregazione dei missionari della Divina Redenzione che ha sede a Visciano, nel Napoletano, a Nola ed anche in Veneto. L’attuale Superiore Generale della Congregazione, padre Egidio Pittiglio, fino al 2014 è stato il parroco di Montù ed ora la stessa funzione è esercitata da padre Simone Baggio. La Congregazione avrebbe chiesto alla Diocesi di Nola un aiuto per la comunità montuese e qui è stato spedito don Silverio.

«Nessuno sapeva nulla del suo passato e quando sono stato informato della trasmissione delle Iene – dichiara il sindaco Amedeo Quaroni – mi sono premurato subito di avere notizie, ma don Silverio aveva già lasciato il paese. Posso dire che qui si è sempre comportato bene, forse un po’ riservato ma a Natale aveva partecipato al pranzo degli anziani. Alcune mamme dopo il servizio televisivo hanno chiesto informazioni sul suo conto, ma non c’è stata alcuna lamentela o segnalazione particolare».

Insomma, una parentesi forse casuale di clamore mediatico. Don Silverio Mura dopo che nel 2010 era esploso il caso era stato spostato da Ponticelli a Pollena, altra parrocchia del Napoletano, poi aveva continuato nell’insegnamento all’Istituto Alberghiero «Russo» di Cicciano almeno fino al 2013. L’attività di insegnante sarebbe cessata del tutto nel 2015. Forse con il suo trasferimento a 800 chilometri di distanza, fra i vigneti dell’Oltrepo, si sperava di spegnere le polemiche e l’attenzione dell’opinione pubblica. Non a caso, a «Chi l’ha visto?», il Vescovo di Nola aveva dichiarato: «È in convento, senza contatti con il pubblico».