Vigevano, celebra la messa in latino: don Marco scomunicato dal vescovo

Durissimo provvedimento per il 59enne vigevanese dalle posizioni conservatrici

Un prete

Un prete

Vigevano, 25 febbraio 2022 - Per lui la Messa non poteva che essere celebrata in latino. Ma questo gli è costato un durissimo provvedimento. Don Marco Pizzocchi, 59 anni, vigevanese che vive nella vicina Gravellona, nella Diocesi di Novara, è stato raggiunto da un provvedimento di "scomunica latae sententiae", che reca il sigillo del vescovo Giulio Brambilla. Don Marco potrebbe andare incontro a contestazioni più pesanti, come quella di essere vicino a posizioni lontane da quelle della chiesa cattolica, prossime al movimento scismatico sedevaticanista per cui non ci sarebbe stato più un Papa legittimo dopo Pio XII. Questo perché nel conclave successivo del 1958 sarebbe stato eletto il cardinale Giuseppe Siri, per decenni arcivescovo di Genova. Le sue posizioni eccessivamente conservatrici non sarebbero state condivise da molti colleghi che lo avrebbero convinto alla rinuncia. A essere eletto fu quindi Angelo Roncalli, allora patriarca di Venezia che, con il nome di Giovanni XXIII, sarà fautore della svolta della chiesa cattolica con il Concilio Vaticano II.

Don Pizzocchi potrà difendersi davanti ai rappresentanti della Congregazione per la Dottrina della fede. Già nel 2008 per le sue posizioni conservatrici era stato rimosso da parroco nel Novarese. Anche in quella circostanza aveva celebrato la Messa in latino e con le spalle rivolte ai fedeli, come da tradizione.