Maxi evasione fiscale nella logistica Sequestrati beni per 1,5 milioni

La Guardia di Finanza ha messo sotto i riflettori tre società milanesi della movimentazione di merci. Secondo le indagini avrebbero mancato di versare l’Iva utilizzando crediti d’imposta inesistenti

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di Manuela Marziani

Una maxi evasione fiscale è stata scoperta dalla Guardia di finanza di Pavia. Ad attuarla senza versare l’Iva e utilizzando crediti d’imposta inesistenti erano tre società milanesi che hanno sede in poli logistici del Pavese e operano nel settore della movimentazione e distribuzione delle merci. Le indagini, coordinate dalla Procura di Pavia, hanno portato al sequestro preventivo di denaro contante e immobili nella disponibilità delle società e dei cinque rappresentanti legali che si sono succeduti alla loro guida, per un valore di oltre un milione e mezzo.

Dagli accertamenti condotti dalle Fiamme Gialle è emerso che le società avrebbero omesso di versare l’Iva per circa 870mila euro nel 2020 ed eluso il pagamento di debiti erariali attraverso l’utilizzo in compensazione di crediti d’imposta inesistenti per altri 700mila euro nel 2018. I cinque responsabili delle società sono stati denunciati per omesso versamento dell’Iva e indebita compensazione. Partendo da un ordinario controllo, i Finanzieri di Pavia hanno scoperto l’evasione analizzando l’esigua documentazione contabile e ripercorrendo i rapporti commerciali tenuti dalle società.

Incrociando i dati delle fatture, i militari hanno ricostruito l’intero ciclo constatando come le società avessero evitato di versare l’Iva e non solo: le società avevano utilizzato crediti di imposta stanziati dallo Stato per ricerca e sviluppo per compensare alcuni debiti erariali. Questi crediti, che al termine delle investigazioni secondo la Gdf sono risultati inesistenti, perché le attività che lo Stato riconosce come credito d’imposta non sono mai state svolte, si riferivano all’anno d’imposta 2018: peccato che le aziende siano nate formalmente nel terzo e nel quarto trimestre dell’anno successivo. Le indagini hanno permesso di ricostruire l’ingente risparmio d’imposta che i cinque responsabili delle società erano riusciti a ottenere dal mancato versamento dell’Iva e dall’indebita compensazione.