Maltempo nel Pavese, disperso nel Sesia un cacciatore

Il 77enne bresciano avrebbe trascorso la notte in una cascina abbandonata poi allagata dal fiume esondato

Maltempo nel Pavese, esonda il Sesia

Maltempo nel Pavese, esonda il Sesia

Palestro (Pavia), 4 ottobfre 2020 -  Un cacciatore di 77 anni originario del Bresciano risulta disperso nelle acque del Sesia, esondato tra Palestro e Langosco. Aveva trascorso la notte in una cascina abbandonata alla frazione Pizzarrosto, che è poi stata sommersa. Sempre nella giornata di ieri due cacciatori in difficoltà sono stati tratti in salvo da un elicottero dei vigili del fuoco. Sono alcuni degli effetti dell’ondata di maltempo che ha flagellato nella notte tutto il territorio della Lomellina. A fare danni è stato soprattutto il vento che ha provocato la caduta di alberi e ha danneggiato alcuni cornicioni.

Ma i problemi maggiori si sono registrati nella zon che confina con il Piemonte, dove il Sesia è uscito dagli argini allagando i campi di riso e isolando numerose cascine. I ponti sono rimasti chiusi così come le strade provinciali che toccano l’area della golena. La provinciale 596 è stata chiusa per il sollevamento del manto stradale nei pressi del ponte che da Candia conduce a Casale Monferrato (Alessandria) mentre i residenti di alcune cascine alla frazione Terrasa sono evacuati.

L’unica possibilità per raggiungere la vicina regione è stata utilizzare l’autostrada. Il sindaco di Robbio in particolare ha invitato i suoi concittadini a non muoversi se non per casi di comprovata necessità stante la situazione difficile sulle strade. La situazione più preoccupante si è registrata nella zona tra Palestro e Langosco, dove il fiume ha rotto gli argini dopo aver superato di due metri il livello di guardia, allagando ampie porzioni di campagna. Danni ancora da definire hanno interessato le risaie dove il prodotto ancora da raccogliere è letteralmente finito sott’acqua. Alcune cascine sono isolate. Secondo Coldiretti Pavia in questo inizio di autunno gli eventi atmosferici importanti, nubifragi, grandinate, vento e bombe d’acqua, sono state 127, il 92% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e hanno provocato danni quantificati in milioni di euro. Le campagne non di rado sono state letteralmente devastate proprio nel periodo della raccolta del riso, causando la perdita quasi totale del raccolto e di fatto vanificando un anno di lavoro. "Siamo davanti alle conseguenze dei cambiamento climatici – aggiunge Coldiretti – che indicano una tendenza alla tropicalizzazione".