Pavia – C’è una cura contro il Long Covid, malattia multisistemica conseguenza dell’infezione da Sars-Cov-2: è una combinazione di vecchi farmaci antistaminici e antiulcera ad accendere la speranza. A dimostrarlo è uno studio multicentrico coordinato dal professor Carmine Gazzaruso, responsabile del Centro di ricerca clinico dell’Istituto clinico Beato Matteo di Vigevano (Gruppo San Donato) e professore di endocrinologia dell’Università Statale di Milano. Il Long Covid è una patologia, talvolta invalidante, che ad oggi non ha una terapia standard ed efficace e può presentare una grande varietà di sintomi: cardiovascolari, psicologici, neurologici, respiratori, gastrointestinali, dermatologici e muscoloscheletrici.
Il team dei ricercatori guidati da Carmine Gazzaruso ha preso in esame quattro gruppi di sintomi caratteristici nel Long Covid: stanchezza e astenia, alterazione cardiaca, nebbia mentale e alterazione della memoria, disturbi gastrointestinali (dolore, meteorismo, gonfiore). È stato quindi selezionato un campione di 27 soggetti affetti da questa condizione, che presentavano caratteristiche comuni: soffrire di Long Covid da oltre 6 mesi, essersi sottoposti a diversi trattamenti, come ad esempio aver assunto multivitaminici, betabloccanti e aver affrontato percorsi riabilitativi con risultati fallimentari.
"I pazienti arruolati per il nostro trial non erano vaccinati contro il Sars-Cov-2 – spiega il professor Gazzaruso, principal investigator del lavoro, pubblicato sulla rivista Frontiers in cardiovascular medicine –, non erano soggetti allergici e non avevano mai sofferto, prima dell’infezione, di uno dei sintomi presi in considerazione nello studio. La stanchezza, che accomunava tutto il campione preso in esame, doveva essere accompagnata da almeno uno degli altri sintomi. Nella media dei pazienti esaminati il dato è stato confermato, registrando anzi la presenza di tre sintomi, se non addirittura dell’intera sintomatologia".
Studi precedenti avevano evidenziato come nei pazienti con Long Covid vi fosse una reazione simile a quanto avviene nei soggetti allergici. Il campione è stato poi suddiviso in due gruppi: il primo, formato da 14 persone, ha ricevuto la terapia farmacologica combinata, mentre al secondo, il gruppo di controllo formato da 13 persone, non è stato somministrato nulla. I risultati sono stati promettenti: i sintomi del Long Covid sono scomparsi completamente nel 29% dei pazienti del primo gruppo, dopo soli 20 giorni di trattamento. In tutti gli altri pazienti trattati si è comunque rilevato un miglioramento significativo di ciascuno dei sintomi considerati. Nel gruppo di controllo, invece, non si sono registrate variazioni dello stato di salute. Lo studio è stato condotto grazie al contributo dell’Istituto clinico Beato Matteo di Vigevano, l’Università Statale di Milano, l’Irccs MultiMedica di Sesto San Giovanni e il Centro medico Ticinello di Pavia. "Questa scoperta permetterà alle persone affette da Long Covid, che presentano questo disturbo legato ai mastociti, di guarire o migliorare la propria condizione di salute, attraverso una terapia molto semplice e facilmente reperibile - conclude il professor Gazzaruso -. La nostra intuizione è frutto anche del lavoro di tanti colleghi sparsi per il mondo che stanno cercando delle risposte e delle cure per tutti coloro che, a distanza di anni, vivono ancora le conseguenze, talvolta molto gravi e invalidanti, dell’infezione da Covid-19".