Letizia e la tesi su Broni: "Da Fibronit dei veleni a polo culturale d’Oltrepò"

La trentunenne: nel lavoro l’amore per il mio paese

Letizia e la tesi su Broni: "Da Fibronit dei veleni a polo culturale d’Oltrepò"

Letizia e la tesi su Broni: "Da Fibronit dei veleni a polo culturale d’Oltrepò"

BRONI (Pavia)

Non si può cancellare perché in quasi un secolo di storia è stata determinante per l’intero territorio, quindi perché non far rinascere l’area dove sorgeva la Fibronit, una volta bonificata? La domanda se l’è posta Letizia Dagradi (nella foto), bronese di 31 anni che nella tesi di laurea ha ipotizzato un futuro per i 170mila metri quadrati dell’ex fabbrica dei veleni. “L’antica Camillomagus: analisi storico-culturale di Broni, Al Rè di Paìs, dall’Impero Romano ai giorni d’oggi“ è il titolo del lavoro presentato al termine del corso di Comunicazione creativa di Beni culturali dell’Accademia delle Belle arti di Brera. Il fulcro dell’analisi di Letizia, che si sta preparando per il concorso da docente, è dedicato a “Spazio Ambrone - quartiere di rinascita“.

"Ho deciso di chiamarlo Ambrone – spiega la neo laureata con 110 e lode – perché richiama la piccola tribù celto-ligure degli “ambrones“, la prima a comprendere il grande potenziale delle colline dell’Oltrepò". Un potenziale che potrebbe trasformare la Fibronit in un museo della memoria. "Ho pensato di lasciare a verde il 70% dell’area, ma potrebbero sorgere un istituto agrario e uno turistico nonché un polo culturale con il museo civico e un museo della fabbrica. L’apertura della Fibronit ha portato un forte cambiamento demografico e urbanistico. Guardando l’area dall’alto, non sono riuscita a non pensare a come riutilizzarla".

Con un software è già stato creato lo spazio dove si muovono i potenziali visitatori del museo. Persone che magari hanno avuto un parente alla Fibronit che, prima del boom economico, ha trasformato un territorio agricolo in centro attrattivo anche per chi arrivava dal Sud in cerca di fortuna. "Ho voluto esprimere tutto l’amore che provo per la mia città. Broni ha sempre dimostrato di sapersi rimboccare le maniche e lo farà anche adesso. Nonostante la tragedia delle malattie causate dall’amianto, tornerà a essere “al Rè di Paìs“ come veniva chiamata".

Manuela Marziani