
La lotta al cavalcavia fracassone. Due esperti a caccia della soluzione
Un incarico per indagare sulla situazione e, possibilmente, trovare una soluzione definitiva. Il problema è quello dei rumori provocati dai mezzi in transito lungo il cavalcavia La Marmora, uno degli snodi più importanti della viabilità cittadina, riaperto nel 2019 dopo due anni di chiusura legati alle disavventure delle aziende impegnate nei lavori di consolidamento della struttura che passa sopra la ferrovia nei pressi dell’ospedale. I residenti, una volta riaperto il viadotto, avevano subito evidenziato problemi di rumorosità provocata dai giunti. Un rumore pressoché costante per tutta la giornata, anche considerato il fatto che il cavalcavia è il collegamento più utilizzato tra il centro e la prima periferia.
L’incarico è stato affidato al perito industriale che già si era occupato due anni fa di redigere una relazione sulla rumorosità dei giunti e a un ingegnere perché secondo l’Amministrazione, che ha stanziato 13mila euro, "è opportuno coniugare le competenze in materia acustica e quelle strutturali, necessariamente connesse". Il problema della rumorosità del viadotto si è manifestato subito dopo la riapertura e, nonostante alcuni interventi, non è mai stato risolto. "Sembra di essere in un vagone ferroviario tutto il giorno", lamentavano i residenti, in particolare di via De’ Bussi, che nel 2019 avevano indetto una petizione corredata da 36 firme per chiedere all’Amministrazione comunale di interessarsi al problema. La rumorosità è causata dal passaggio delle ruote dei veicoli sui giunti di dilatazione della struttura. I lavori al cavalcavia erano iniziati nella primavera del 2016 con una previsione di un anno di stop alla circolazione.
Le soluzioni adottate in un primo momento non avevano trovato il gradimento dei cittadini e si era dovuti intervenire anche sul fronte della viabilità interna, non senza roventi polemiche. Nel 2018 il cantiere era stato addirittura posto sotto sequestro penale, per ragioni legate al mancato rispetto di tutte le prescrizioni imposte dalla precedente apposizione dei sigilli. I lavori erano poi ripresi e si erano conclusi a marzo 2019 quando la struttura era stata riaperta al traffico. Ma subito erano emersi i problemi legati all’eccessiva rumorosità, su cui si era intervenuti a più riprese senza tuttavia eliminare definitivamente il problema.