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La Iml chiude dopo 70 anni. Sabato il presidio

La Iml chiude dopo 70 anni. Sabato il presidio

Situazione delicatissima e ormai irreversibile alla Industrie meccaniche lombarde (Iml) che in pochi anni è passata da una situazione florida alla chiusura. Sabato alle 10 davanti all’azienda di Offanengo, 70 anni di vita, ci sarà un presidio da parte di sindacati e dipendenti.

Ma le possibilità di una ripresa ormai sono nulle. Nell’assemblea di lunedì non sono state date buone notizie. L’azienda in questi ultimi due anni ha perso il 40% del fatturato, che non era già florido, e non è riuscita a risalire la china, colpa anche della concorrenza della Cina che ha sbaragliato il mercato. Alla fine le cattive notizie sono state tutte confermate: si chiude e non c’è neppure la possibilità di trovare un compratore in quanto il materiale prodotto, leve e ganci per classificatori e poco altro, non ha più mercato.

Degli 85 dipendenti resterà solo la forza commerciale e amministrativa: una decina di persone. Poi l’azienda si trasformerà in una ditta che vende all’ingrosso e i posti disponibili saranno sempre quelli. Per i restanti dipendenti si apre la cassa integrazione fino alla fine dell’anno e l’iscrizione ai registri della disoccupazione, con una possibilità di essere introdotti a un altro lavoro dall’Agenzia che ha sede in paese. A Offanengo ci sono due aziende molto grandi, la Coim e la Chromavis, che in tempi ragionevoli potrebbero assorbire parte della manodopera che perderà il lavoro.

"Ci sono professionalità – dice Giovanna Gaudenzi della Cisl – che non avranno problemi a ricollocarsi: il mercato del lavoro ora è attivo. Per quelli che a fine anno non avranno ancora collocazione, potrebbe esserci un prolungamento della cassa integrazione. Ma noi confidiamo che il mercato riesca ad assorbire tutti". Preoccupato il vicesindaco Daniel Bressan: "Sabato saremo davanti all’azienda, ma terremo un profilo basso. Vediamo cosa si può fare".

P.G.R.