
Aldo Crespi
Bereguardo (Pavia), 15 maggio 2020 - Tragico schianto alle Cascine Orsine. Ieri pomeriggio è morto Aldo Paravicini Crespi, 65 anni, figlio di Giulia Maria Crespi, 96enne fondatrice della nota azienda di agricoltura biodinamica a Bereguardo. L’accaduto è ancora al vaglio degli accertamenti della Polstrada di Pavia, intervenuta sul posto con i soccorsi dell’Areu e dei vigili del fuoco.
Erano da poco passate le 14 quando è stato lanciato l’allarme per la Volvo XC60 che s’è schiantata contro una parte del caseggiato della cascina. In base alla prima ricostruzione, l’auto avrebbe avuto un primo impatto con la pesante sbarra che si trova all’accesso della strada privata che porta alla cascina. L’ipotesi più probabile è quella di un improvviso malore che abbia colpito il 65enne mentre era al volante. L’automobile ha infatti proseguito la sua corsa, apparentemente senza controllo, per circa 200 metri, finendo per schiantarsi contro una parte del caseggiato, sfondando un portone in legno e andando ad abbattere un pilastro che sostiene una copertura bassa. A seguito del violento impatto, il pilastro ha letteralmente sfondato l’abitacolo della pur robusta automobile, provocando al guidatore lesioni definite incompatibili con la vita. Il corpo, rimasto incastrato nell’abitacolo, sommerso dai detriti del pilastro, è stato estratto grazie all’intervento dei vigili del fuoco.
Una tragedia che ha colpito una famiglia di imprenditori molto noti. Giulia Maria Crespi, classe 1923, nativa di Merate (Lecco), dalla metà degli anni Sessanta, dopo la morte degli zii Mario e Vittorio Crespi e con il padre Aldo gravemente malato, gestì la proprietà del Corriere della Sera (con anche il licenziamento nel 1972 del direttore Giovanni Spadolini e l’allontanamento di Indro Montanelli), fino al 1973, con la cessione di quote della proprietà a Gianni Agnelli e Angelo Moratti, e liquidando la sua quota rimanente nel ‘74 all’editore Rizzoli. Protagonista di Italia Nostra e fondatrice del Fai (Fondo Ambiente Italiano), del quale è presidentessa onoraria. Colpita da cancro nel 1968, come racconta la storia di Cascina Orsine, "imparò i criteri base di una sana alimentazione e si appassionò all’agricoltura biodinamica".
E proprio grazie all’impegno del figlio Aldo, Cascine Orsine attuò fin dal 1976 una produzione totalmente biodinamica, che ha disciplinari molto più rigidi di quella biologica e peculiarità specifiche, ad esempio l’impiego di preparati speciali per terreno e piante, seguendo i principi dell’omeopatia. Al dolore della famiglia Crespi si unisce anche Coldiretti Pavia: "Siamo scioccati e profondamente addolorati - dicono Stefano Greppi e Rodolfo Mazzucotelli, presidente e direttore –. Perdiamo un uomo appassionato del proprio lavoro, un imprenditore agricolo che con grande dedizione portava avanti un’azienda pionieristica".