REDAZIONE PAVIA

Inchiesta sul vino contraffatto Debutto in aula per 33 imputati

Si è aperto ieri mattina ed è stato subito rinviato il processo per il filone principale dell’inchiesta sul vino contraffatto alla cantina Terre d’Oltrepo di Broni. L’udienza infatti è stata rinviata al 16 dicembre per un cambiamento nel Collegio dei giudici del tribunale di Pavia: in quell’occasione, oltre all’avvio della fase istruttoria con nuovi giudici, il processo potrebbe tenersi alla Sala dell’Annunciata o in un’altra location che garantisca il distanziamento sociale.

Infatti, sono trentatré gli imputati al procedimento, numerosi anche gli avvocati. Per il rispetto delle norme anti-Covid, ieri i legali si sono accordati sostituendosi a vicenda per ridurre la loro presenza in aula ed evitare assembramenti.

Sono intanto in attesa di fissazione del processo d’Appello gli altri indagati nell’inchiesta che erano già stati condannati nel 2019 con rito abbreviato, tra cui gli ex vertici della passata gestione della cantina, il cui direttivo è stato totalmente rinnovato.

Le indagini erano partite nel 2014, l’anno seguente a luglio era scattato il maxi sequestro di 170mila ettolitri di vino e 700 mila bottiglie. Vino che, secondo le accuse, era stato presentato sul mercato come Doc e Igt senza in realtà rispettarne il disciplinare, come per esempio il vino Pinot che sarebbe stato di bassa qualità.

Tra le accuse mosse a vario titolo agli indagati ci sono associazione per delinquere, vendita di prodotti con marchi ingannevoli e falso.

N.P.