Il teatro sociale rivolto ai parkinsoniani ma aperto a tutti

Esperienza di teatro sociale rivolta ai parkinsoniani ma aperta a tutti, per sfidare gli stereotipi sull'età e favorire processi di cambiamento. Un messaggio di speranza che regala la forza di sognare, per guardare al futuro con l'aiuto della ricerca.

Il teatro sociale rivolto ai parkinsoniani ma aperto a tutti

Il teatro sociale rivolto ai parkinsoniani ma aperto a tutti

Un laboratorio artistico che si ispira alla danza e al teatro, espressamente rivolto ai parkinsoniani ma aperto a tutti: familiari, danzatori, giovani, curiosi, operatori del settore, amanti della buona compagnia. “La bellezza resta“ è l’esperienza di teatro sociale che, dopo aver toccato le Aps, ieri per la prima volta è arrivata nell’atrio del Mondino e dal prossimo sabato, dalle 10,30 alle 12, sarà ai Musei Civici. "Abbiamo bisogno di uscire e farci conoscere – ha detto Vincenzo Lista dell’associazione pavese che conta oltre 400 iscritti – perché i pazienti non si sentano isolati. Oggi è possibile superare momenti di crisi e guardare avanti. Il Parkinson è una malattia come tante altre, da combattere per una migliore qualità della vita".

Il progetto vuole sfidare gli stereotipi secondo i quali capacità, creatività, partecipazione sono destinate inevitabilmente a un declino con l’avanzare dell’età, favorendo processi di cambiamento delle identità personali nella nuova relazione con l’altro. "L’associazione dove si creano amicizie e si gettano le basi per gemellaggi – ha concluso Sandro De Bonis, docente di folosofia – è un messaggio di speranza che regala la forza di sognare, e abbiamo bisogno di sognare per guardare al futuro". Grazie anche alla ricerca.

M.M.