MANUELA MARZIANI
Cronaca

Ideata da docenti e universitari "Non mandiamo tutto in fumo"

Il team di Comunicazione digitale mira a sensibilizzare i ragazzi e stimolare il dialogo in famiglia

di Manuela Marziani

Trasmettere ai ragazzi un messaggio: se utilizzi sostanze stupefacenti ipotechi una parte del tuo futuro, perché le droghe ti tolgono qualcosa. È l’obiettivo della nuova campagna di prevenzione dell’uso di droghe, sviluppata da un team di docenti e studenti del corso di laurea in Comunicazione digitale dell’Università di Pavia. "Non mandare tutto in fumo" è l’invito rivolto ai più giovani affinché non scivolino nelle dipendenze.

"Il nostro target va dagli 11 ai 19 anni – spiega Stefania Tozzini dell’Unipv che ha lavorato con Flavio Antonio Ceravolo e Sara Boccaletti – abbracciando una fascia d’età di fragilità ed elevata vulnerabilità, dove i ragazzi vogliono sperimentare. Abbiamo analizzato le loro paure. Temono il giudizio, il fallimento, hanno paura dell’isolamento sociale, hanno bisogno di sentirsi parte del gruppo ed è proprio allora che scivolano nelle challenge per superare i loro limiti". Ad avvicinarsi alle droghe non sono solo gli studenti più grandi, l’analisi ha fornito risultati preoccupanti. "Le campagne nazionali ripetono no alle droghe, uno slogan superato – aggiunge Tozzini – I ragazzi sperimentano ugualmente. Per questo noi abbiamo pensato di allargare la nostra campagna a un percorso educativo. “Non mandiamo tutto in fumo“ significa non vanifichiamo uno sforzo che inizia in famiglia, non buttiamo via un’opportunità per un video da postare sui social".

Instagram per i ragazzi e Facebook per i genitori sono i due canali individuati per la campagna che andrà dall’estate all’inizio dell’anno scolastico, quando gli studenti riprendono le loro attività quotidiane. Sensibilizzare i ragazzi e le loro famiglie su un tema molto delicato e attuale è l’obiettivo principale. Stimolare maggior dialogo in famiglia è il traguardo successivo.

"I genitori prima d’informare i figli devono informarsi – prosegue Stefania Tozzini – Devono sapere come reagire se i figli entrano in contatto con una droga e non aver paura di chiedere aiuto". "I ragazzi dovranno dimostrare di usare in modo positivo i challenge per uscire dal gregge – sottolinea l’assessore alla Sicurezza Pietro Trivi – Dimostrano molto bene come si parte e come si arriva dopo un percorso di droga".