STEFANO ZANETTE
Cronaca

Godiasco, raid vandalico alle Terme: distrutta la fontana

Danneggiati anche lampioni e panchine. Rabbia del sindaco

La fontana simbolo ridotta in pezzi a Godiasco Salice Terme

Pavia, 15 aprile 2019 - Raid vandalico nel parco delle Terme di Salice. Nella notte tra sabato e ieri, ignoti vandali hanno letteralmente devastato tutto. Non solo bidoni dell’immondizia rovesciati, ma anche lampioni abbattuti, panchine divelte e persino la fontana mandata in frantumi. Quello che era il simbolo di una prosperità per decenni trainata dal turismo termale, ora è finito a pezzi, toccando forse il punto più basso di un degrado iniziato con la chiusura per fallimento dello stabilimento termale. «È inaccettabile – commenta il sindaco Fabio Riva – che ci sia chi si diverte a compiere simili scempi, ma purtroppo è un problema diffuso: i vandali non ci sono solo a Salice. Il parco è un’area molto vasta, di 100mila metri quadrati, per questo difficilmente controllabile, soprattutto in questa stagione, quando le attività commerciali e d’intrattenimento sono ancora chiuse».

Al di là dello stabilimento chiuso delle Terme di Salice, infatti, dal parco si accede a locali serali e attività d’intrattenimento, che apriranno però tra non meno di un mese e animeranno la stagione calda. «Il parco, pur se privato – spiega ancora il sindaco di Godiasco Salice Terme – è ad uso pubblico. E sarebbe in condizioni ancor peggiori se come Comune non avessimo, già dallo scorso anno, firmato un’apposita convenzione col curatore del fallimento delle Terme, per occuparci della manutenzione ordinaria. Non possiamo però spendere risorse per qualcosa di più strutturato, anche se si dovrà fare qualcosa per una maggiore sorveglianza. Ho già parlato col comandante della Stazione dei carabinieri, chiedendo di intensificare i controlli, perché noi con i 3 vigili della Polizia locale non possiamo fare molto. Convocherò gli operatori commerciali e turistici per valutare insieme se sarà possibile, con il contributo di tutti, unendo gli sforzi, attivare una sorveglianza privata, con un istituto di vigilanza». Anche perché, per un’eventuale riapertura dello stabilimento termale fallito, i tempi non si preannunciano brevi. «Per la procedura della messa all’asta del fallimento – conferma Riva – si andrà probabilmente a quest’estate o comunque entro la fine dell’anno, sempre che si manifesti interesse di qualche acquirente».