Fa la pendolare tra Voghera e il Gaslini di Genova una dei dieci finalisti del Premio nazionale GiovedìScienza, la competizione scientifica realizzata da CentroScienza Onlus che ogni anno dà visibilità al lavoro di giovani ricercatori italiani che contribuiscono allo sviluppo e all’innovazione del nostro Paese. Con una ricerca su un raro tumore pediatrico, il neuroblastoma, Martina Morini si è distinta tra le 71 candidature pervenute per l’edizione 2024. Laureata in Biologia molecolare all’Università di Pavia, la vogherese che ha da poco compiuto 35 anni e giovedì ha firmato il primo contratto a tempo indeterminato dopo dieci anni di precariato.
"Una sicurezza in più – confessa Martina Morini – non certo la prima motivazione per fare ricerca. Personalmente, dopo aver frequentato il Classico Foscolo, pensavo di iscrivermi a Lettere, poi la biologia mi ha stregata. Sono rimasta affascinata dalle cellule, esseri viventi intelligenti. Quando poi ho perso una persona cara a causa di un tumore, ho deciso di studiare biologia e occuparmi particolare dell’ambito oncologico. Volevo contribuire in prima persona a evitare che altri potessero provare il mio dolore".
È nata così l’idea di lavorare sui biomarcatori ottenuti dai prelievi di sangue in modo da migliorare diagnosi e prognosi. Il 16 maggio, all’Accademia delle Scienze di Torino, Martina Morini con gli altri finalisti, sarà chiamata a raccontare in 6 minuti e 40 secondi il proprio progetto, cercando di renderlo chiaro e alla portata di tutti.
A giudicare gli interventi una giuria tecnica composta da cinque professionisti esperti di comunicazione scientifica, e una giuria popolare composta da cinque classi delle scuole superiori. Per il vincitore è previsto un premio di 5mila euro e l’opportunità di raccontare la propria ricerca al pubblico di GiovedìScienza con una conferenza dedicata. "Non ho mai partecipato prima – aggiunge Morini, che è responsabile della Biobanca del Gaslini finanziata dalla Fondazione per la lotta al neuroblastoma – e questa sarà la mia ultima occasione perché sono ammessi soltanto gli under 35".
Oltre al Premio GiovedìScienza saranno assegnati tre premi in denaro da 3mila euro ciascuno: il Premio Speciale Elena Benaduce assegnato dalla giuria popolare e riservato a lavori di ricerca che si distinguano per le ricadute sul benessere delle persone e sulla qualità della vita; il Premio GiovedìScienza Futuro, dedicato ai ricercatori che presentino oltre al progetto scientifico uno studio di fattibilità; e il Premio Impresa Sostenibile e Digitale.
Da quest’anno inoltre i dieci finalisti e i vincitori dei premi speciali avranno l’occasione di partecipare ad “Arte Oratoria“, un percorso formativo di public speaking. Nato nel 2011, il Premio Nazionale GiovedìScienza ha finora raccolto oltre 700 candidature e coinvolto 407 ricercatrici e 363 ricercatori.