Gioco d’Azzardo nel Pavese. Ognuno spende duemila euro contando anche i neonati

Nel 2022 il capoluogo ha gettato da solo 67 milioni nel gambling

Gioco d’Azzardo nel Pavese. Ognuno spende duemila euro contando anche i neonati

Nel 2022 il capoluogo ha gettato da solo 67 milioni nel gambling

Non è più la Las Vegas d’Italia, ma a Pavia nel 2023 sono finiti nelle slot machine più soldi di tutta la Lombardia: 445 euro pro capite. Nelle slot da bar sono stati giocati oltre 27 milioni, oltre 39 nelle macchinette delle sale e 16 in Gratta e vinci. I dati del Movimento No Slot rilevano come in provincia, dove il reddito imponibile medio è di 17.495 euro, il 12,23% finisca nel gioco d’azzardo. L’anno scorso a livello provinciale il giocato ha raggiunto un miliardo e 144 milioni, ripartiti in 635 milioni in azzardo fisico e 509 in azzardo telematico. Ma l’Erario ha incassato 101 milioni per l’azzardo fisico e 7,6 per il telematico.

"Osservando la variazione del giocato in azzardo in provincia dal 2019 al 2023 – sottolineato Simone Feder (nella foto) del Movimento No Slot – il giocato è aumentato del 15,92% (-13% giocato fisico e +97% telematico). Eppure nonostante l’incremento dell’azzardo da prima della pandemia, l’Erario ha incassato meno del 3,57%". Il paragone viene fatto con quanto accadeva prima del Covid perché con la pandemia e la chiusura degli spazi pubblici è crollato il giocato fisico (-45% nel 2020 rispetto al 2019) e si è impennato il telematico (+35%). Con la riapertura delle sale e dei bar, il fisico si è ripreso ma non ha mai raggiunto i livelli pre Covid. Scommesse sportive a quota fissa, gioco telematico e casinò online: questo mondo cresce in modo esponenziale. A Pavia città il giocato telematico è stato di oltre 60 milioni, mentre nel 2022 erano stati 67. In provincia, dove sono 534.506 gli abitanti, il giocato fisico è stato di 1.188 euro pro capite e 951 di giocato telematico. Ogni persona, neonati compresi, ha speso 1.188 euro per il gioco fisico e 951 per il telematico. In Lombardia sono stati spesi quasi 12 miliardi e mezzo e quasi 10 e mezzo in gioco telematico che, secondo quanto sostengono le società che gestiscono l’azzardo, per il 75% vengono restituiti in vincite.

"I Monopoli li definiscono giochi d’abilità – aggiunge Feder – ed è il mondo delle scommesse a essere cresciuto, mentre è diminuito il gioco fisico". Aumentano anche le persone che hanno bisogno d’aiuto. "In realtà faticano a farsi aiutare – dice Feder che, con la Casa del giovane, accoglie persone che scelgono di uscire dalla dipendenza – Si rivolgono a noi, chiedono un supporto, poi magari spariscono. E il problema non è solo loro ma di tutta la famiglia". La preoccupazione maggiore riguarda i giovani, più portati verso il gioco telematico. "Il problema è culturale. Ai ragazzi bisogna fare proposte diverse, altrimenti la cultura che passa è quella del soldo facile".

M.M.