Gigi Bici, un solo colpo alla tempia. Poi una macabra caccia al tesoro

Autopsia sul corpo del sessantenne. Potrebbe essere stato conservato nella cascina dell’arrestata Barbara Pasetti, indagata anche per omicidio, avrebbe disseminato la città di lettere per avere il riscatto

Luigi Criscuolo, conosciuto come Gigi Bici

Luigi Criscuolo, conosciuto come Gigi Bici

Cura Carpignano (Pavia), 22 gennaio 2022 - Un colpo di pistola all’altezza della tempia destra. È stata un’esecuzione in piena regola quella che ha messo fine alla vita di Luigi Criscuolo, noto a Pavia come Gigi Bici perché commerciava in biciclette. Il particolare, molto importante per l’inchiesta, emerge dalle prime indiscrezioni sull’esame autoptico che ieri è stato effettuato all’istituto di medicina legale dell’Università di Pavia sul corpo del 60enne scomparso l’8 novembre alla frazione Calignano e ritrovato senza vita dopo 42 giorni davanti al cancello di un’abitazione.

L’esito dell’autopsia si conoscerà soltanto tra 60 giorni, ma è già chiaro che prima dello sparo non ci sarebbe stata alcuna colluttazione tra Gigi e il suo assassino che avrebbe lasciato il cadavere all’aperto come testimonierebbero i segni lasciati da alcuni animali e gli insetti. Gli inquirenti pensano d’aver trovato del materiale molto interessante all’interno del grande cortile dell’antico convento seicentesco trasformato nell’abitazione di famiglia di Barbara Pasetti. In quella grande cascina con diversi garage e magazzini viveva la donna legata a doppio filo con quel corpo senza vita e che giovedì è stata arrestata. Tentata estorsione è l’accusa che le viene mossa, ma la 44enne anche se gli inquirenti non confermano, risulterebbe pure indagata per omicidio e occultamento di cadavere. Il materiale repertato in cortile, sarà ora esaminato dagli esperti della polizia scientifica e potrà dire se Gigi Bici sia stato ucciso all’interno della cascina ristrutturata e poi portato fuori, dove il bambino di 8 anni della fisioterapista lo avrebbe trovato tirando un calcio a un pallone. Intanto Barbara Pasetti ha trascorso nel carcere dei Piccolini di Vigevano la sua prima notte da reclusa.

L’avvocato Irene Anrò che l’assiste ha detto che la donna è serena e continua a proclamare la propria estraneità ai fatti. Nei primi giorni della prossima settimana sarà interrogata. "Stiamo preparando la linea difensiva" ha spiegato l’avvocato. Secondo gli inquirenti, infatti, la 44enne "avrebbe fornito un contributo all’occultamento della salma e avrebbe cercato di trarre profitto dalla custodia della stessa nei pressi della propria abitazione". Secondo le indagini sarebbe stata proprio la donna a contattare la famiglia Criscuolo con l’unico scopo di farsi consegnare 390mila euro per la liberazione del loro congiunto. E lo avrebbe fatto attraverso una lettera fatta recapitare e altre due lasciate in giro per la città come se fosse una terribile caccia al tesoro.