Gerenzago, il sorriso di Sara: "Ha lottato fino all’ultimo. Un’associazione in suo nome"

Vinta dal neuroblastoma a soli 5 anni, la battaglia del papà Paolino, performer comico di Lodi: "Raccoglierò fondi per la ricerca perché il suo sacrificio salvi altri bambini"

La piccola Sara Boffi con la madre Laura, la sorellina Angelica e il padre Paolino

La piccola Sara Boffi con la madre Laura, la sorellina Angelica e il padre Paolino

Gerenzago (Pavia) - Tornerà a far ridere perché vuole raccogliere fondi per la ricerca sul neuroblastoma e far rivivere la sua bambina in altri piccoli, ma ora proprio non ce la fa. Paolino Boffi, comico nato a Lodi che un anno fa si è trasferito a Gerenzago, ha il cuore gonfio di lacrime. La piccola di Paolino e Laura Soldi, l’altra notte si è spenta. "Sapevamo che sarebbe andata a finire così - dice il 36enne -. Il neuroblastoma è un tumore infantile dalla prognosi complicata. A dicembre lo avevamo sconfitto al 99%, eravamo al settimo cielo, ma a marzo ai controlli effettuati al San Matteo ci hanno detto che era tornato più aggressivo di prima".

Fino all’ultimo giorno l’intera famiglia composta dai genitori e due bambine, Sara di 5 anni e Angelica di 2 e mezzo, ha vissuto come sempre. "Lavoravo con un peso sullo stomaco - aggiunge il papà -, ma lavoravo perché è l’unica cosa che so fare. Su consiglio dei medici abbiamo continuato a comportarci come sempre perché non volevamo che Sara capisse che cosa stava accadendo. Ma Sara sapeva tutto, conosceva i nomi di tutti i farmaci che prendeva e per cosa le servivano. Spesso ci chiedeva: “Ma perché proprio a me. Perché io sono malata?”. Aveva problemi respiratori e siamo riusciti a lasciarla andare senza troppi traumi, nella sua casa".

I genitori non hanno mai smesso di fare tutto quello che potevano per realizzare tutti i sogni della loro bambina. "Sara aveva espresso il desiderio di andare al mare - prosegue Paolino Boffi - e in una giornata siamo andati. Voleva andare a cavallo e lo ha fatto. Finché abbiamo potuto, abbiamo regalato a Sara un sacco di belle esperienze. Avremmo fatto di tutto per un suo sorriso".

La malattia è stata diagnosticata il 4 febbraio dello scorso anno. "La bambina era sempre stanca e inappetente - dice ancora il papà -. Inizialmente non ci abbiamo fatto caso. Pensavamo si stancasse troppo all’asilo e in realtà non è mai stata una buona forchetta. Quando però la pediatra ci ha invitati ad andare al San Matteo e ci hanno detto che cosa aveva Sara, ci è crollato il mondo addosso. Ho detto a mia moglie che dovevamo comportarci come nel film ’La vita è bella‘ e prendere tutto come un gioco. Ci siamo sforzati di farlo anche per la piccola Angelica che, pure a causa della pandemia, è stata abituata a vivere in casa con la sorellina che perdeva i capelli o aveva la febbre. Per lei era tutto normale".

Per i genitori molto meno e la mamma di Sara, Laura, ieri lo ha detto anche a don Luca Roveda, il parroco che li ha sposati nella chiesa di Monteleone ed è diventato amico della coppia. Quando il parroco si è presentato a casa, in via Prudenziana, la mamma della bambina gli ha detto: "Sono arrabbiata con il suo “principale”". "Anch’io - ha risposto il parroco - e mi sentirà". Paolino, invece, quando tre settimane fa ha accompagnato la nonna Jole per l’ultimo viaggio, si è quasi rasserenato. "So che adesso Sara ha qualcuno che si prenderà cura di lei - dice -, andrà a prenderla e la terrà vicino come avremmo fatto noi".

Agli altri genitori Paolino manda un avvertimento: "Fate controllare i vostri figli. Sottoponeteli a un esame del sangue prima che sia troppo tardi. So che i bambini devono vincere la paura dell’ago, ma meglio quella di un addio contro natura". I funerali della bambina saranno celebrati alle 10.30 di domani nella chiesa di Santa Prudenziana a Gerenzago. Poi Paolino Boffi si rimboccherà le maniche. "Voglio fare un’associazione a nome di Sara - conclude - intendo raccogliere fondi per la ricerca sul neuroblastoma. Sarà un modo per far vivere la mia bambina perché altri bambini possano vivere, così il sacrificio di Sara non sarà stato vano".