Pavia, detenuti fuori dal carcere con carte false. In 5 alla sbarra

Cinque diverse richieste di pena a partire da un anno e due mesi per arrivare fino a quattro anni

Pavia – Cinque diverse richieste di pena a partire da un anno e due mesi per arrivare fino a quattro anni e mezzo di reclusione: è quanto la Procura di Pavia ha chiesto per cinque membri di una onlus con sede legale nel Milanese, accusati di aver promesso ad alcuni detenuti, in cambio di denaro, percorsi alternativi al carcere anche in assenza dei requisiti necessari, fornendo false certificazioni.

I cinque sono a processo a Pavia a vario titolo per associazione per delinquere e false dichiarazioni in atti destinati all’autorità giudiziaria. La sentenza è prevista per il 21 febbraio.

L’inchiesta era partita da un’intercettazione tra due detenuti nel carcere di Pavia, una conversazione sulla necessità di trovare il denaro per pagare l’associazione e usufruire di percorsi di reinserimento nonché di misure alternative alla reclusione in carcere come ad esempio la messa alla prova ai Servizi sociali.

L’associazione infatti offriva percorsi di recupero e riabilitazione, mettendosi in contatto con enti pubblici locali. Un’attività reale secondo le difese degli imputati.