MANUELA MARZIANI
Cronaca

Pavia, quando la foto di classe è un aiuto concreto ai bimbi del reparto di Oncologia

L’iniziativa di Aladino foto a favore dell’ospedale. A ogni studente un disegno realizzato da un piccolo paziente

L'assegno donato al reparto

L'assegno donato al reparto

Pavia – “Dal letame nascono i fior" cantava Fabrizio De Andrè. Allo stesso modo dalla pandemia che ci ha messi in ginocchio, è nata un’idea per aiutare i bambini di oncoematologia.

Proprio in tempi di Covid, infatti, quando le scuole erano chiuse e le immagini della classe, quelle che si riguardano dopo anni per vedere come si è cambiati, erano impossibili da scattare, a un fotografo è venuta un’idea. "Non potevamo andare nelle scuole per le tradizionali fotografie - ha raccontato Daniele Cua che con Aladino foto entra in diverse istituzioni scolastiche per i ricordi di fine anno -, ma non volevamo lasciare i ragazzi senza un ricordo. Così abbiamo pensato di chiedere agli studenti di inviarci una foto per fare un collage di classe. Siccome poi in quel periodo il San Matteo raccoglieva fondi, abbiamo deciso di contribuire anche noi devolvendo un terzo del ricavato".

È nata così ‘La foto di classe…che fa del bene’, l’iniziativa con la quale Aladino foto supporta l’associazione ‘Gli amici del sorriso (Amici del 4 piano e MerenDona del sorriso)“. Dopo il Covid, con il ritorno in classe dei ragazzi, infatti, il fotografo continua a destinare a una parte del ricavato al reparto di oncologia pediatrica del Policlinico. Non solo, ha pensato di fare un ulteriore regalo a ogni studente allegando al cartoncino che racchiude la foto, un disegno realizzato da un piccolo paziente. Quest’anno l’autrice è Elena, una bambina siciliana di 9 anni che si è trasferita a Pavia per essere curata.

"Questo è il mio mare - ha raccontato Elena, presentando in un fumetto la sua terra e tutta la sua famiglia composta dai genitori e dalla sorella Irene -. Ormai è dal 14 gennaio che sono qui ricoverata. Passo tutto il tempo a leggere e a giocare con la plastilina perché non si può fare molto in ospedale. Nella mia nuova vita voglio trasferirmi in un castello". Leggendo questo, Daniele Cua e la moglie hanno pensato che fosse importante donare al reparto fondi per l’acquisto di materiale didattico che consenta ai piccoli ricoverati di trascorrere delle giornate più serene. "Anche i bambini hanno bisogno di non essere concentrati sulla loro malattia - ha aggiunto Daniele Cua - devono poter giocare, disegnare, leggere come se si trovassero a casa loro. Cerchiamo di contribuire nel nostro piccolo. Sarà una goccia nel mare, ma il mare è fatto di tante gocce". E così il mare della Sicilia e l’acqua dolce del Ticino si sono avvicinate dandosi una mano.