UMBERTO ZANICHELLI
Cronaca

Facevano i dentisti senza laurea. Sconti in cambio di favori sessuali

Vigevano, nei guai due sorelle e un uomo per esercizio abusivo della professione sanitaria. I clienti pagavano sempre in contanti le cure. Le ricevute fiscali non venivano emesse.

I carabinieri hanno sequestrato trapani, frese, bisturi, ricettari medici in bianco, timbri ma anche cartelle cliniche e impronte dentarie

I carabinieri hanno sequestrato trapani, frese, bisturi, ricettari medici in bianco, timbri ma anche cartelle cliniche e impronte dentarie

VIGEVANO (Pavia)Gestivano un laboratorio odontoiatrico a Vigevano pur non avendo le qualifiche per farlo. Tre persone, due donne e un uomo, sono state denunciate dai carabinieri per esercizio abusivo della professione sanitaria. L’uomo risulta anche indagato per il reato di violenza sessuale: avrebbe fatto pesanti avances a una donna (che ha poi denunciato l’accaduto ai carabinieri), promettendole un significativo sconto in cambio di favori di natura sessuale. A far partire l’indagine, lo scorso mese di aprile, è stata appunto una donna, di nazionalità romena, che ai carabinieri di Vigevano aveva raccontato di essersi rivolta allo studio per delle prestazioni dentistiche che si erano rivelate di qualità piuttosto scarsa. In quella occasione, ha poi aggiunto, aveva ricevuto pesanti avances sessuali dall’uomo in cambio di uno sconto sulla parcella. I militari del tenente colonnello Paolo Banzatti, che comanda la Compagnia di Vigevano, hanno così scoperto un sistema consolidato di esercizio abusivo della professione odontoiatrica. Le indagini hanno accertato che le due donne, sorelle, risultavano titolari sia dello studio presso il quale sarebbero avvenute le prestazioni che di un laboratorio odontotecnico attivo sempre a Vigevano. Nessuno dei tre indagati, per altro, è risultato essere in possesso del diploma di laurea nella specialità di odontoiatria né altri titoli che li autorizzassero ad esercitare la professione sanitaria. Solo una delle due sorelle, a quanto è emerso dagli accertamenti degli investigatori, era abilitata esclusivamente alla professione di odontotecnico.Ma evidentemente il trio si era spinto ben oltre: quando i carabinieri hanno effettuato le perquisizioni, sia nello studio che nel laboratorio e nelle abitazioni degli indagati, hanno ritrovato e posto sotto sequestro trapani, frese, bisturi, specilli e altra attrezzatura odontoiatrica; ricettari medici in bianco, timbri che sono risultati riconducibili a professionisti realmente abilitati oltre a cartelle cliniche e impronte dentarie. Alcuni pazienti, ascoltati dai carabinieri, hanno confermato di avere ricevuto trattamenti di vario genere dalle due donne in assenza di un medico abilitato. Peraltro le prestazioni sarebbero state saldate sempre in contanti, senza perciò l’emissione di ricevute fiscali, con l’obiettivo di non renderle in nessun modo tracciabili.