Ex sede del Clir. Va a vuoto la seconda asta

La seconda asta per la vendita della ex-sede del Clir è andata deserta. Nel frattempo, i Comuni devono affrontare richieste di pagamento da parte del curatore fallimentare.

Ex sede del Clir. Va a vuoto la seconda asta

Ex sede del Clir. Va a vuoto la seconda asta

Anche la seconda asta per l’alienazione della ex-sede del Clir, il consorzio lomellino che si occupava della raccolta dei rifiuti in 40 Comuni del territorio, dichiarato fallito nell’estate di due anni fa, è andata deserta. La base d’asta per l’assegnazione degli spazi di via della Stazione era stata di poco superiore a 366mila euro, in diminuzione dei 489mila della prima asta di novembre che aveva avuto lo stesso esito. Intanto però c’è da risolvere la grana legata agli ulteriori pagamenti che il curatore fallimentare del Clir ha chiesto a numerosi Comuni, in qualche caso "pillole" da centinaia di migliaia di euro come i 314 richiesti a Mortara, gli oltre 200 mila di Gambolò e i 114 mila di Dorno.

I sindaci interessati hanno chiesto di poter avere delle delucidazioni che, al momento, non sono ancora arrivate. E per questo sinora sembra che l’unico soggetto che abbia provveduto a pagare quanto dovuto, poco più 10mila euro, sia stata As Mortara, la municipalizzata del centro lomellino. "Non abbiamo ricevuto risposta alle nostre richieste – commenta il sindaco di Gambolò, Antonio Costantino – per conoscere a quale titolo ci viene richiesta l’ingente somma". Sulle intenzioni dell’esecutivo la minoranza ha presentato una interpellanza. "Il nostro Comune – aggiunge il primo cittadino di Dorno, Francesco Perotti – non ha riconosciuto al Clir solo gli aumenti di tariffa, circa 19 mila euro; il resto lo abbiamo sempre versato sino a che il servizio è stato attivo". Il mancato pagamento degli aumenti era legato al fatto che l’operazione era considerata un estremo tentativo di salvataggio dell’azienda, poi fallito con la chiusa ed il seguente fallimento del Clir. U.Z.