MANUELA MARZIANI
Cronaca

Pavia, recupero dell'ex Neca: piano da 120 milioni

Secondo Fuksas sarebbe dovuta diventare come Central Park

Il rendering  del nuovo progetto  che la giunta comunale  ha approvato. Qui sopra l’assessore Angelo Gualandi

Il rendering del nuovo progetto che la giunta comunale ha approvato. Qui sopra l’assessore Angelo Gualandi

Pavia, 5 marzo 2019 - L'archistar Massimiliano Fuksas l’aveva ripensata: l’ex Neca avrebbe dovuto diventare una piccola Central park. In 40 mesi con 170 milioni gli 80mila metri quadri che ospitavano la fonderia, avrebbero dovuto trasformarsi in un polmone verde. Ma quel progetto, presentato 10 anni fa, si è arenato. Adesso si pensa a un altro recupero per la fabbrica dismessa negli anni ‘90. La Giunta comunale ha approvato la delibera con i nuovi indirizzi per la proposta di programma integrato di intervento in variante al Piano di governo del territorio per l’area di proprietà della “Isan srl”, società di scopo con unico socio la Fondazione Banca del Monte di Lombardia.

Il piano da 120 milioni prevede la realizzazione delle nuove sedi dell’Azienda socio sanitaria territoriale e dell’Agenzia di tutela della salute, l’insediamento di un comparto direzionale per lo sviluppo di nuove imprese, con un centro sportivo e una struttura ricettivo-alberghiera nella zona nord del comparto. Ma il centro congressi che la città attendeva, non c’è più. Ci saranno abitazioni e negozi di vicinato nella parte centrale dell’area, la realizzazione di un sistema di parcheggi pubblici di interscambio al servizio anche della stazione ferroviaria e una passerella pedonale sopra elevata sulla ferrovia per il collegamento ciclo-pedonale con il centro storico e l’area di sosta. Previsto anche un sistema di passerelle pedonali sul Navigliaccio per il collegamento ciclo-pedonale con la parte ovest di Pavia e la riorganizzazione della viabilità sia a supporto del nuovo insediamento, sia per l’ambito urbano circostante.

"Siamo molto soddisfatti della proposta elaborata da Isan – ha dichiarato il sindaco di Pavia Massimo Depaoli – che ha investito nella bonifica e nella rigenerazione di una ferita nel centro della città. Il progetto che si sta delineando è frutto di un confronto anche con l’amministrazione comunale per le esigenze della città: ricucitura con il centro storico, parcheggi di interscambio per i pendolari della stazione, quindi miglioramento della sosta per i residenti; viabilità automobilistica locale, e mobilità ciclistica e pedonale in rete verso viale Matteotti e il resto della città, strutture sportive e verde aperte a tutti". Per bonificare l’area la proprietà ha speso milioni di euro e ora attende le certificazioni. "Il progetto – ha aggiunto l’assessore all’urbanistica Angelo Gualandi – non solo ridà vitalità a un comparto ex industriale, ma migliora la vivibilità dell’ambito in cui si trova, grazie al verde e ai servizi di cui fruiranno anche gli abitanti del quartiere circostante, e al miglioramento delle connessioni con il resto di Pavia". La definizione della proposta e la sua sostenibilità saranno sottoposte a verifiche, a partire dal quadro economico finanziario per gli impegni che spettano all’attuatore e gli equilibri tra interessi pubblici e privati.