Esalazioni di monossido dal bagno Famiglia ucraina resta intossicata

Varzi, due bambine di 8 e 11 anni trasferite in camera iperbarica. In ospedale anche genitori e fratellino

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di Stefano Zanette

Le finestre tutte chiuse, per la temperatura esterna scesa nella notte attorno ai 10 gradi. La porta interna del bagno rimasta aperta, come quelle delle camere da letto, per la sicurezza dei tre figli, ma senza ostacoli per il nemico silenzioso, il monossido di carbonio, causato con tutta probabilità da un malfunzionamento dello scaldabagno, che nell’arco delle ore ha saturato l’intera abitazione. Con conseguenze che avrebbero potuto essere ancora più gravi se l’assopimento avesse colpito prima di altri sintomi, come nausea e mal di testa, che hanno invece fatto lanciare l’allarme tempestivamente e di fatto salvato l’intera famiglia, originaria dell’Ucraina ma residente a Varzi nella zona del centro sportivo. In via Maretti, nella notte tra domenica e ieri, sono intervenuti i soccorsi sanitari dell’Areu, i vigili del fuoco di Voghera e i carabinieri della Stazione di Godiasco Salice Terme, della Compagnia di Voghera. I sintomi riferiti all’operatore del 112 hanno fatto scattare l’allarme per la poi constatata intossicazione da monossido di carbonio, confermata anche dai rilevamenti effettuati nell’abitazione dai vigili del fuoco. Relativamente più preoccupanti le condizioni delle due bambine, di 8 e 11 anni, per le quali è stato necessario l’immediato trattamento in camera iperbarica, con il trasporto e ricovero all’Istituto lombardo per la medicina iperbarica di Milano. Non sono comunque in pericolo di vita, salve proprio grazie ai sintomi che hanno accusato facendo scattare il tempestivo allarme. Ancor meno gravi le condizioni della madre 30enne, del padre 36enne e del loro figlioletto più piccolo, nato solo lo scorso luglio: i tre sono stati comunque accompagnati a scopo precauzionale all’ospedale di Voghera, ricoverati per rimanere sotto osservazione e trattati con ossigeno, ma non hanno di fatto avuto conseguenze.

Una tragedia sfiorata, perché specie quando simili episodi accadono di notte, il monossido di carbonio può far perdere i sensi nel sonno e portare alla morte, come purtroppo accade ogni anno in particolare nei periodi più freddi. Anche se le conseguenze peggiori sono state evitate, dovranno comunque essere accertate eventuali responsabilità, ad esempio se venissero riscontrate irregolarità nell’installazione o omissioni nella manutenzione, della caldaia presente in bagno, il cui malfunzionamento è stato individuato quale probabile causa dell’intossicazione.