
La cascina ristrutturata lungo la ex ss 10 a Cassino Po
Broni, 14 giugno 2015 - Oltre 5 milioni di investimento, recente dotazione per altri 500mila euro. Ma alla fine si è scoperto che, per inaugurare l’enoteca regionale di Cassino Po, vicino a Broni, mancavano 75mila euro per comprare gli arredi. O meglio i 75mila euro ora ci sono, solo che, per spenderli, bisogna avviare le necessarie procedure di legge. Insomma ben che vada l’enoteca aprirà a settembre. Solo un’indicazione, non una data ufficiale, con un auspicio: prima che finisca l’Expo 2015.
D’altronde la prima, non proprio completa, ufficiale inaugurazione risale a novembre 2011 quando, nel corso di un convegno di presentazione della struttura con la partecipazione di autorevoli esperti anche del settore marketing, era stato evidenziato che l’Oltrepo Pavese avrebbe dovuto catalizzare almeno 60mila turisti all’anno. Le cifre non c’erano allora e non ci sono neppure oggi, ma la sensazione è che, per vari motivi, si sia ben lontani da quel numero. L'Expo avrebbe (e dovrebbe) potuto rappresentare un ottimo veicolo per far scoprire questa terra di vigneti e l’Enoteca regionale di Cassino Po esserne la vetrina di eccellenza.
In realtà il rischio è che non lo sia affatto perché ancora chiusa o lo possa diventare solo parzialmente, in coda al calendario dell’Expo. Se, per una parte della struttura, quella realizzata con fondi pubblici, è ancora da scoprire «chi e che cosa» si installerà (i lavori sono da tempo ultimati) per quanto riguarda la parte privata, pure ambiziosa, che dovrebbe includere anche un vicino campo da golf e una piscina, c’è ancora totale incertezza su chi potrebbe investire. Sul fronte istituzionale, il Consorzio dei vini doc Oltrepo Pavese che, nel 2011, era in predicato di entrare nella struttura (e si diceva anche l’Ascovilo. che raggruppa i consorzi vini doc della Lombardia) ha deciso di traslocare da Broni verso il centro di Riccagioia a Torrazza Coste e ben difficilmente è ipotizzabile un suo ritorno a Broni. Più probabile che, invece, qui si insedino il Distretto del vino e l’associazione Strada dei vini e dei sapori. Le carte, come suol dirsi, si scopriranno a fine estate anche riguardo l’assegnazione dell’appalto per la gestione dei servizi di ristorazione e dei convegni il cui bando scadeva a marzo scorso e che prevede un canone di 100mila euro annui. Top secret sul nome, ma si dice possa essere un imprenditore di origini straniere che già gestisce diversi locali in zona.