NICOLETTA PISANU
Cronaca

È arrivato il giorno della sentenza: "Dopo la lite mi voleva strangolare"

Questa l’accusa della parte offesa nel processo per maltrattamenti a carico del compagno cinquantenne

È arrivato il giorno della sentenza: "Dopo la lite mi voleva strangolare"

È arrivato il giorno della sentenza: "Dopo la lite mi voleva strangolare"

È attesa per oggi la sentenza che chiuderà il primo grado del processo a carico di un cinquantenne di Pavia, accusato di aver cercato di strangolare la compagna e di aver gettato alcuni suoi effetti personali nel Naviglio. I fatti contestati risalgono al gennaio 2021, nel periodo delle restrizioni per contenere il diffondersi del Covid. L’imputato, del quale vengono secretati i dati personali per tutela della parte offesa, viveva a Pavia con la donna. Il giorno precedente all’accaduto, la polizia di Stato era intervenuta su segnalazione di alcuni vicini di casa nell’abitazione della coppia perché c’era stato un violento litigio solo verbale, non culminato in un’aggressione fisica.

Tuttavia dato il clima di grande tensione, la donna su suggerimento delle forze dell’ordine aveva trascorso la notte fuori casa per evitare il proseguire della lite. L’indomani, quando era rientrata nell’abitazione per prendere alcuni suoi effetti personali, si era riacceso l’alterco.

Successivamente la parte offesa si era presentata al posto di guardia della Questura segnalando che il proprio compagno aveva cercato di strangolarla, indicando inoltre che riportava ancora i segni dell’aggressione subita poco prima a casa loro. Subito la donna era stata condotta al Policlinico San Matteo per essere visitata. Nel frattempo gli agenti della polizia di Stato erano intervenuti nell’abitazione dove si sarebbe verificato il fatto.

Nel frangente, l’uomo sarebbe stato trovato anche in possesso di un coltello a serramanico che, secondo le accuse, sarebbe stato detenuto illegalmente. Inoltre è emerso che alcuni oggetti di proprietà della donna erano stati lanciati nel Naviglio. Così il cinquantenne è finito indagato ed è stato avviato un procedimento giudiziario nei suoi confronti. Nel corso delle udienze precedenti, in Tribunale a Pavia sono anche stati sentiti come testimoni gli agenti intervenuti sul posto. Domani il processo di primo grado dovrebbe concludersi con il verdetto per l’imputato. Il cinquantenne è assistito dall’avvocato Emanuela Peccenati di Lodi, che ieri ha preferito non rilasciare dichiarazioni.