
Pavia, la Giunta si appresta a votare la riorganizzazione del personale
Due dirigenti in più per far funzionare meglio la macchina organizzativa. Il progetto, non ancora approvato, è stato illustrato ieri dal segretario generale Mario Spoto alle organizzazioni sindacali confederali e alla Rsu. L’incontro era stato chiesto pochi giorni fa dal segretario delle autonomie locali della UilFpl Maurizio Poggi. Al centro della discussione i numeri: i dirigenti, infatti, dovrebbero passare dagli attuali 9 a 11. "Sono 14 i pensionamenti nel 2024 - ha detto Poggi -. Con le nuove norme pare che possano essere sostituiti, ma con le carenze d’organico che ci sono a palazzo Mezzabarba, rischiamo d’avere più generali che soldati e non credo che così la macchina possa funzionare bene".
Secondo il segretario generale, però, l’ottimizzazione ipotizzata richiederà meno personale: potrebbero bastare 500 dipendenti rispetto agli attuali 550 e saranno inserite delle figure specifiche con competenze specialistiche che potrebbero far risparmiare l’ente, evitando il ricorso a consulenze esterne. Per i due nuovi dirigenti, si stima che il Comune possa spendere circa 200mila euro l’anno. "Aumentare di due i dirigenti e arrivare a 11 è una scelta insensata - ha commentato l’ex sindaco di centrosinistra Massimo Depaoli -. Lo dico con la franchezza di chi ha amministrato e crede fermamente che per il Comune di Pavia 9 figure apicali siano più che sufficienti. Il numero complessivo di dipendenti è in diminuzione e ritengo che ci sia bisogno di quadri e di personale operativo". Anche all’interno della maggioranza e della Giunta ci sarebbero voci discordanti davanti alla proposta di riorganizzazione che, invece, l’assessore al Bilancio Matteo Pezza ritiene necessaria, perché la macchina organizzativa è rimasta ferma da 40 anni. I sindacati, invece, si preoccupano di alcune questioni tecniche.
"I dirigenti devono essere pesati sulla base della complessità del loro ruolo - ha aggiunto Poggi -. E il segretario ci ha garantito che si procederà in questo modo. Inoltre, ci sarà un’analisi dei carichi di lavoro e non si cancellerà quanto il dipendente ha fatto fino al momento in cui entrerà in vigore la riorganizzazione". L’ultima parola nei confronti del provvedimento spetta alla Giunta, che lo dovrà approvare. Poi, a cascata, si dovrà discutere la riorganizzazione delle posizioni organizzative e dei capi ufficio. "La riorganizzazione, che inizialmente avrebbe dovuto entrare in vigore il 31 dicembre ora è stata spostata al 31 marzo - ha concluso Poggi -. Ci sarà ancora tempo per discuterne". Manuela Marziani