MANUELA MARZIANI
Cronaca

Donazioni di sangue Protagonisti i giovani le sacche non bastano

A Pavia la grande richiesta legata alla presenza del Policlinico San Matteo. Si copre solo la metà del fabbisogno e non c’è continuità nell’attività.

Donazioni di sangue Protagonisti i giovani le sacche non bastano

di Manuela Marziani

Sono aumentati in modo considerevole i donatori di sangue, ma coprono metà del fabbisogno. Il problema è tutto pavese, dove nel 2022 i nuovi donatori Avis sono stati 3.167, una volta e mezzo quanto è accaduto nel 2015, ma siccome tra loro ci sono molti studenti che lasciano la città dopo pochi anni, con l’attività del San Matteo, al quale si rivolgono pazienti da tutta Italia, e il servizio di aferesi del Servizio immunoematologia e medicina trasfusionale, che è un’eccellenza a livello europeo, la necessità di sangue è decisamente superiore. Avis Pavia fa di tutto per creare una regolarità nelle donazioni che effettuano soprattutto (26,06%) coloro che hanno tra i 26 e i 35 anni.

Di donatori e donazioni si è parlato domenica all’assemblea regionale di Avis, a Bergamo.

Nonostante a livello regionale le nuove iscrizioni restino costanti (21.683 nel 2021 e 21.584 nel 2022), così come il ruolo primario ricoperto a livello nazionale, rappresentando un quarto dei donatori totali e il contributo del 20% al totale delle donazioni rese, Avis Lombardia vede un segno negativo nell’andamento delle donazioni. "Il calo di 1,2% delle donazioni (466.346 nel 2022, 472.022 nel 2021) – ha detto Oscar Bianchi, presidente di Avis regionale Lombardia – anche a fronte dell’aumento dei soci donatori (261.124 nel 2022, 258.900 nel 2021) è sintomo del continuo “stop and go“ di limiti alle donazioni dagli ospedali, dovuto alla carenza di personale sanitario. In altre parole: questa diminuzione delle donazioni è la diretta conseguenza di una mancata programmazione e pianificazione".

Analizzando i dati regionali emerge che Milano ha l’indice di donazione più basso della regione seguito da Pavia, Varese e Brescia (1,7), mentre Cremona (2,2) e Mantova (2,0) registrano il dato più alto.

L’attenzione sul tema è alta anche in ambito di donazione di sangue e per questo è stata introdotta la raccolta di un dato statistico che evidenzia le differenti modalità di dono tra uomini e donne, con una propensione al dono in aferesi per le donne. "Non mi stancherò mai di ribadire – ha proseguito Bianchi – a nome di tutta l’associazione, che il sistema sangue non è emergenza urgenza, così come i nostri 269.629 soci non sono fornitori, ma un patrimonio da tutelare e sul quale investire".