
Dall’oratorio di San Primo in disuso alla Casa dell’amicizia
È stata ribattezzata la Casa dell’amicizia perché quei locali che un tempo accoglievano l’oratorio di San Primo, e sono in disuso da tempo, presto diventeranno un luogo d’incontro e solidarietà. La ristrutturazione costerà 450mila euro, parte dell’intervento sarà coperto dalla donazione di una benefattrice anonima e potrà beneficiare in extremis del contributo del 110 per cento. Ma servirà anche l’aiuto dei pavesi, per questo partirà una raccolta fondi presentata con il progetto alle 19,30 di giovedì prossimo nei giardini di San Primo. In questo modo la Comunità di Sant’Egidio, in occasione dei primi vent’anni a Pavia che cadono l’anno prossimo, si farà un regalo: 400 metri quadri in pieno centro storico dove realizzare un luogo di accoglienza, una cucina attrezzata, una sala riunioni, un magazzino per le famiglie che hanno bisogno di un aiuto alimentare.
"Dopo vent’anni abbiamo sentito la necessità di avere una casa dove riunirci e fare formazione – spiega il responsabile Giorgio Musso – ma anche un punto dove allargare le nostre iniziative di solidarietà. Abbiamo avuto la possibilità di prendere in gestione un immobile storico in disuso da anni, e l’abbiamo colta. Sarà la nostra porta aperta sulla città". I volontari della Comunità di Sant’Egidio sono presenti in diverse zone di Pavia, dal Crosione dove si occupano del doposcuola alla stazione dove portano generi di conforto ai senzatetto fino alla Scala dove seguono diversi anziani che vivono soli. "Chi vuole trovarci, ci trova, anche se siamo sempre ospiti di qualcuno". Sono circa 60 i senza fissa dimora seguiti dai volontari e migliaia gli anziani ai quali un centinaio di ragazzi regalano una chiacchiera o una parola di conforto. "Abbiamo costruito una rete di persone che seguono dai bambini agli anziani – sottolinea Maria Benotti della Comunità di Sant’Egidio – Ora avremo anche una Casa per tutti".
M.M.