
I postini si rifiutano di consegnare la posta
Pavia, 19 marzo 2020 - Niente mascherine idonee e ieri i portalettere hanno deciso di non uscire dal centro di viale Brambilla per recapitare la posta. Hanno protestato pacificamente perché, con quattro operatori dello sportello e un addetto al recapito in provincia risultati positivi al coronavirus, si sentono in pericolo. Tanto più che i contatti con il pubblico non mancano né per coloro che stanno in ufficio né per i portalettere.
"Oggi dovrebbero arrivare le mascherine a norma per tutti gli addetti al recapito della provincia e il gel disinfettante – ha detto Maurizio Dassù di Slp Cisl –. Gli addetti al recapito si presenteranno regolarmente in viale Brambilla. Se troveranno questi presidi di sicurezza, usciranno altrimenti non lo faranno ancora. Torneranno a casa giustificati come lo sono stati ieri. Intanto ieri pomeriggio è stata effettuata la sanificazione del centro di viale Brambilla e piano piano l’azienda sta sottoponendo a sanificazione tutti gli uffici". Sono 174 le filiali di Poste in provincia e 249 le zone di recapito; operatori che non possono stare a casa, ma continuano a garantire un servizio anche rischiando il contagio.
"In questi giorni in cui le persone sono costrette a non uscire – ha aggiunto Dassù – fanno acquisti su Amazon. Martedì a Pavia sono stati consegnati 800 pacchi come a Natale e non erano tutti oggetti irrinunciabili. La gente non pensa che dietro a un clic c’è un lavoro e qualcuno che rischia la pelle". Per evitare questi problemi, i sindacati avevano chiesto di sospendere il servizio erogato da Poste, ma il governo non lo ha ritenuto opportuno. "Da oggi – ha proseguito il sindacalista di Spl Cisl – tutti gli sportelli, e non soltanto alcuni, saranno aperti a giorni alterni".
«Se domani sarà ancora chiuso, vi denuncerò per interruzione di pubblico servizio", è stato scritto sulla porta di un ufficio di Vigevano, mentre in centro a Pavia sono stati chiamati i vigili per la coda che si era creata in piazza. "Pur di uscire – ha concluso Maurizio Dassù – molti vanno in posta a controllare i movimenti sul proprio conto magari più volte in una giornata, a pagare bollette che scadranno tra un mese. Iin Lomellina una persona ha spedito 17 valigie, mentre un 70enne ha accompagnato la madre 90enne a fare un versamento di 200 euro".